«Parliamo di un aumento nei costi di gestione più che triplicato, che, incidendo sulla sostenibilità degli operatori sanitari, mette a rischio la sostenibilità dei costi economici necessari per garantire l’erogazione dei servizi», spiega la presidente di AIOP
«Gli aiuti previsti per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del gas escludono gli ospedali accreditati di diritto privato, che garantiscono il diritto alla salute dei cittadini erogando il 25% di tutte le prestazioni e i servizi ospedalieri resi alla popolazione dal Servizio Sanitario Nazionale. Le strutture ospedaliere hanno un consumo di energia elettrica e di gas assolutamente rilevante: parliamo di un aumento nei costi di gestione più che triplicato, che, incidendo sulla sostenibilità degli operatori sanitari, mette a rischio la sostenibilità dei costi economici necessari per garantire l’erogazione dei servizi». Così Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, lancia l’allarme rispetto al problema del costo dell’energia.
«Assicurare prestazioni sanitarie, ospedaliere e sociosanitarie puntuali ed efficaci – continua Cittadini – implica l’uso di una ingente quantità di energia, che deve essere mantenuta costante nel tempo: basti pensare al lavoro delle sale operatorie, al condizionamento obbligatorio degli ambienti, ai gruppi elettrogeni, alle operazioni di sterilizzazione e disinfezione dei macchinari e delle attrezzature, all’utilizzo delle apparecchiature come tac, risonanze magnetiche e pet, all’erogazione della radioterapia e al funzionamento dei macchinari che devono restare necessariamente attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7».
«Ci uniamo alla richiesta delle Regioni al Governo – aggiunge la presidente Aiop – chiedendo un immediato e adeguato incremento delle risorse finanziare per il SSN di 1,6 miliardi, da utilizzare a copertura dei maggiori oneri e da ripartire equamente fra gli erogatori di diritto pubblico e di diritto privato che erogano prestazioni per il SSN. Chiediamo, inoltre, che sia riconosciuta la caratteristica di imprese energivore e gasivore per le strutture ospedaliere di qualsiasi natura giuridica», conclude.