Corretti stili di vita, prevenzione e buone pratiche nella gestione della sanità. Ha parlato di tutto questo Arianna Lazzarini, deputato della Lega e Segretario della Commissione Affari Sociali, al convegno di Meridiano Cardio “Focus sull’ipercolesterolomia”. «Prevenire prima che curare, stile di vita prima che ospedalizzazione. Oggi – ha sottolineato l’esponente leghista – fare salute è […]
Corretti stili di vita, prevenzione e buone pratiche nella gestione della sanità. Ha parlato di tutto questo Arianna Lazzarini, deputato della Lega e Segretario della Commissione Affari Sociali, al convegno di Meridiano Cardio “Focus sull’ipercolesterolomia”. «Prevenire prima che curare, stile di vita prima che ospedalizzazione. Oggi – ha sottolineato l’esponente leghista – fare salute è questo: facilitare le scelte sane dei cittadini, fin da piccoli, anche per ridurre i costi sociali e sanitari, coinvolgendo tutti i settori – non solo quello sanitario – che, con le loro rispettive politiche, interagiscono e operano tra loro. Come parlamentare e componente della Commissione Affari sociali della Camera sosterrò tutti i progetti e le istanze che andranno in questa direzione. Lo farò avendo come riferimento proprio il modello virtuoso della Regione Veneto. Il Piano regionale per la Promozione dell’Attività Motoria per incrementare uno stile di vita attivo a tutte le età e in ogni contesto di vita e il Programma per la promozione di una corretta alimentazione, che prevede un’azione specifica anche sulla Ristorazione collettiva, sono un esempio lampante di best practice da cui il Parlamento può trarre preziosi insegnamenti».
Lazzarini ha poi aggiunto: «Anche in tema di prevenzione la sanità veneta è un modello virtuoso da seguire e da esportare. Garantisce 80 milioni di prestazioni l’anno in 64 ospedali, con 20 milioni di accessi ai Pronto soccorso. Non ha mai applicato sovraticket regionali aggiuntivi a quelli decisi dai precedenti governi. È l’unica in Italia a rinunciare dal 2010 all’addizionale regionale sull’Irpef per finanziare la Sanità. Ha ridotto le Ulss da 22 a 9, centralizzato gli appalti, prodotto economie di scala e tagliato la burocrazia, così da poter garantire ogni anno tutte le prestazioni e promuovere anche progetti di prevenzione».