“Apprendiamo dagli organi di stampa in questi giorni che sono state avanzate proposte di natura sindacale al ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, da soggetti istituzionali su problematiche inerenti la collocazione contrattuale della professione infermieristica con particolare attenzione alle posizioni dirigenziali, e ci chiediamo come mai vengano presentate tali richieste prevalentemente a vantaggio dei dirigenti […]
“Apprendiamo dagli organi di stampa in questi giorni che sono state avanzate proposte di natura sindacale al ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, da soggetti istituzionali su problematiche inerenti la collocazione contrattuale della professione infermieristica con particolare attenzione alle posizioni dirigenziali, e ci chiediamo come mai vengano presentate tali richieste prevalentemente a vantaggio dei dirigenti e non della categoria tutta. Una categoria di 450mila professionisti, di cui 260mila in forze al Ssn, che soffre da oltre un decennio del blocco del turnover e del mancato riconoscimento della valorizzazione professionale, sebbene investita dalla legge con enormi responsabilità”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up. “Ebbene ci tocca rilevare – sottolinea De Palma – che ancora una volta qualcuno dimentica che gli equilibri si mantengono anche nel rispetto dei ruoli: va bene il sostegno alle politiche generali a favore della professione, ma a fare il sindacato ci pensa il sindacato, così come prevede la nostra Costituzione”.
“La priorità, a nostro parere, deve essere ora quella di elevare tutti gli infermieri nel loro complesso – precisa De Palma – non è il momento di concentrarsi principalmente sulla parte rappresentata dalle posizioni dirigenziali, non è questo il tempo. Bisogna battersi per portare risultati soddisfacenti per l’intera categoria, per i colleghi che lavorano in prima linea, quelli grazie ai quali la sanità italiana viene garantita a tutti i cittadini, a dispetto di risorse scarse e talvolta anche della mala organizzazione locale”. “Comprendiamo e condividiamo altresì l’importanza – spiega il presidente Nursing Up – di impostare un discorso di garanzie di bilanciamento della professione infermieristica all’interno degli organici sia della dirigenza del Ssn, sia a livello di gestione clinica e manageriale delle strutture, ma in tutto questo riteniamo che la priorità debba essere, oggi in particolare, puntare sul corpo e non solo sulla testa. E noi infermieri lo sappiamo bene che è inutile curare l’una senza aver pensato prima a rimettere in sesto l’altro”.
“Pertanto, ben accetto il contributo e la competenza di tutti i soggetti istituzionali per favorire il dibattito generale in favore delle professioni – conclude De Palma – ma sulle proposte per migliorare le condizioni contrattuali degli infermieri invitiamo il ministro a confrontarsi con i soggetti a ciò deputati istituzionalmente, cioè i sindacati”. Di recente il sindacato Nursing Up è intervenuto sostenendo e rilanciando le richieste delle Regioni al Governo di aumentare le risorse per il piano assunzioni del personale sanitario, nonché la valorizzazione professionale degli infermieri, affinché ne vengano finalmente salvaguardati ruolo, funzione e alta qualificazione.