«Obiettivo del Ctse è quello di affidarsi alle migliori menti mediche del Paese per contribuire a delineare la futura sanità europea» spiega l’eurodeputata di Forza Italia
«Nasce il Comitato tecnico scientifico europeo per ripensare ad un codice di deontologia medica per affrontare al meglio, in futuro, emergenze sanitarie come il Covid, tutelando sia i medici che i pazienti con linee guida, principi e regole finora non previste né normate». Lo annuncia l’eurodeputata di Forza Italia, Luisa Regimenti, componente della commissione speciale per la pandemia Covid nel corso del suo convegno “Codice di deontologia medica”, organizzato a Bruxelles, alla presenza del vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani, del responsabile del dipartimento Sanità di Forza Italia, Andrea Mandelli e di circa cento specialisti di tutte le branche mediche.
«Obiettivo del Ctse – spiega la Regimenti – è quello di affidarsi alle migliori menti mediche del Paese per contribuire a delineare la futura sanità europea. Sta anche a noi spiegare alle istituzioni quali sono stati i sistemi e i meccanismi che non hanno funzionato durante la pandemia, delineando proposte per rendere i sistemi europei finalmente in grado di affrontare crisi come il Covid. Per questo – prosegue – occorre ripensare ad un codice di deontologia medica europeo capace di tutelare al tempo stesso il medico e il paziente».
«Il Ctse – spiega il professor Vittorio Fineschi, direttore Uoc di medicina legale all’Umberto I di Roma – può superare le barriere nazionali per creare una deontologia dei medici che sia condivisa a livello europeo. È un importante ponte verso il futuro e mette le basi per ragionare in modo uniforme in tutta Europa».
Secondo la professoressa Paola Frati, coordinatrice della sezione di medicina legale alla Sapienza di Roma, «il Ctse può incentivare un dialogo, che è fondamentale, fra i professionisti sanitari di ogni singolo Paese e che ormai oggi vivono una mobilità allargata. In questo senso, la deontologia sarà fondamentale».