Uno studio internazionale, sostenuto da SIRT500, ha individuato il giusto mix di polifenoli in grado di attivare le sirtuine, proteine che contribuiscono a prevenire e ridurre i danni da ictus ischemico. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrients
Il nostro organismo è programmato per prevenire ed eventualmente eliminare qualsiasi minaccia. Ictus ischemico, compreso. Basta solo attivare gli “interruttori” giusti. É a questo che servono una serie di molecole, individuate e poi testate insieme da un gruppo di ricercatori italiani coordinati da David Della Morte Canosci, professore di Neurologia all’Università di Miami, di Medicina Interna all’Università Tor Vergata di Roma e all’Università San Raffaele di Roma e Direttore Medico Scientifico di Palazzo Fiuggi.
In una review promossa da SIRT500 e pubblicata sulla rivista Nutrients, i ricercatori hanno passato in rassegna oltre 80 studi sperimentali ed epidemiologici che descrivono il ruolo di alcuni polifenoli nella prevenzione dell’ictus ischemico. Ebbene, dai risultati è emerso che molecole come resveratrolo, pterostilbene, polidatina e onochiolo agiscano sia come potenti antinfiammatori e antiossidanti che come “attivatori delle sirtuine”.
«Queste molecole – spiega Della Morte – attivano la produzione di proteine da parte dei cosiddetti ‘geni della longevità’. Questi composti, attraverso l’attivazione delle sirtuine, oltre ad avere un’azione antifiammatoria e antiossidante, agiscono come antiaggreganti prevenendo l’insorgenza di ictus ischemico».
I polifenoli sono micronutrienti presenti in una varietà di alimenti, che hanno guadagnato interesse negli ultimi 30 anni per le loro proprietà antiossidanti e per il loro ruolo emergente nella prevenzione di diverse malattie legate allo stress ossidativo, come il cancro, i disturbi cardiovascolari e neurodegenerativi. L’ictus ischemico è ancora tra le principali cause di mortalità e disabilità in tutto il mondo. Si stima che nel nostro paese colpisca all’incirca 150.000 persone ogni anno. Gli effetti benefici dei composti naturali contro le malattie cardiovascolari e l’ictus ischemico sono stati studiati a lungo. «Nel nostro studio – sottolinea Della Morte – abbiamo esaminato l’associazione tra i polifenoli più studiati e la protezione dall’ictus in termini di prevenzione ed effetti sulla fase acuta e sulla riabilitazione».
Sappiamo che la fibrillazione atriale aumenta di 4 o 5 volte il rischio di ictus. Negli studi analizzati i ricercatori hanno rilevato che un regime dietetico sano può ridurre il rischio di soffrire di fibrillazione atriale e di conseguenza anche di malattie cardiovascolari, come l’ictus. In particolare, una dieta mediterranea, ricca di polifenoli, può avere un impatto significativo sull’incidenza dell’ictus ischemico. «Riteniamo che l’effetto protettivo contro la fibrillazione atriale possa essere attribuibile alle ben consolidate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti dei polifenoli presenti ad esempio nell’olio extravergine d’oliva – sottolinea Della Morte -. Altri studi hanno rilevato che l’effetto protettivo della dieta mediterranea deriva anche dalla riduzione di comuni fattori di rischio per l’ictus ischemico come il diabete mellito e la sindrome metabolica. Inoltre, è stato dimostrati che una dieta mediterranea sia associata a una minore progressione dell’aterosclerosi», aggiunge.
Dopo l’ictus, notoriamente i sopravvissuti possono presentare deterioramento cognitivo e disabilità funzionali. Ad oggi non esiste un approccio in grado di recuperare completamente il danno neuronale dopo l’ictus e questo può avere un impatto drammatico sull’indipendenza individuale, ma anche sui costi della sanità pubblica. «Tuttavia, studi condotti su modelli animali sottoposti a ischemia, una dieta arricchita di polifenoli si è dimostrata in grado di favorire il recupero neuronale – dice Della Morte -. Anche se servono studi più approfonditi, crediamo che questo possa valere anche per gli esseri umani», aggiunge.
Sulla base di tutti questi studi che mostrano l’azione multipla dei polifenoli nel prevenire e trattare l’ictus ischemico, i ricercatori stanno ora studiando un nuovo approccio sistemico per potenziare il loro effetto. «Grazie al sostegno di SIRT500, sono ora in corso studi su una combinazione di polifenoli, chiamata A5+, che hanno l’obiettivo di verificare gli effetti sia nella prevenzione che nel trattamento dell’ictus ischemico», riferisce Della Morte. Lo stesso composto, ritenuto un eccezionale attivatore delle sirtuine, è allo studio anche contro altre malattie, come il diabete, la demenza, le patologie infettive e in generale l’invecchiamento. «I risultati preliminari sono molto promettenti – dice lo scienziato -. Siamo convinti che in futuro questo possa rivelarsi un approccio vincente per la prevenzione di molte malattie legate all’età», conclude.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato