di Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia
La pandemia ha generato una incertezza paralizzante tutte le attività, ogni decisione e la vita di ogni essere umano. Costituisce ormai una grave minaccia per il tessuto della nostra società, già afflitta da altre problematiche non indifferenti, che hanno reso meno gradevole la qualità della vita.
Di grande valore si è rivelato il recente intervento, mirato all’impegno etico, dell’ex Presidente della BCE Mario Draghi al Forum dell’amicizia fra i popoli, tenutosi a Rimini.
Draghi ha evidenziato la necessità, dopo una prima fase di intervento urgente mediante la dispensazione di sussidi, di supportare l’economia e di scongiurare l’insorgere di un devastante effetto depressivo collettivo.
Ha inoltre evidenziato che una ancor maggiore riflessione ed attenzione merita la condizione dei giovani, che rappresentano il motore ed il capitale umano indispensabile per creare il migliore assetto economico futuro del paese.
Effettivamente concordo che occorra “insieme” affrontare le sfide e ricercare, come affermato da Draghi, la strada della ricostruzione, accettando l’inevitabilità del cambiamento, senza peraltro rinnegare i vecchi sani principi ereditati dai nostri avi.
Il debito da contrarre per superare la fase di criticità, dovrà essere effettivamente “buono”, cioè destinato ad investire per dei fini produttivi, a vantaggio di tutta la collettività, ma in particolare a favore dei giovani, affinché possano disegnare il migliore futuro realizzabile.
Il sistema sanitario dovrà tener conto della accelerazione tecnologica indotta dagli eventi, come l’avvento della digitalizzazione, e nel frattempo la necessità di essere programmato a lunga scadenza con l’impiego di risorse economiche destinate alla formazione, alla istruzione ed alla educazione di tutti i professionisti.
Chi governa deve avere conoscenza, coraggio ed umiltà per poter affrontare il futuro, dando ai giovani la possibilità di un adeguato inserimento nel tessuto sociale, poiché saranno la nuova classe dirigente e saranno anche coloro che dovranno estinguere il debito contratto per superare le attuali criticità.
Si impone un cambio di marcia, con la partecipazione attiva, a fianco della politica, di tutte le organizzazioni esistenti: sindacati, società scientifiche, ordini professionali, associazioni no-profit e quanti altri animati da buona volontà e desiderio di rinascita.
Ai giovani l’invito a non lasciarsi prendere dalla depressione e dal desiderio di cercare altrove ciò che non si riesce ad ottenere in patria, ma di avere la determinazione per conquistare il ruolo costruito e desiderato.
Ai maturi l’impegno a realizzare il giusto ricambio generazionale, stando vicino ai giovani, supportandoli, in maniera da creare un futuro che possa garantire a tutti la migliore qualità di vita.
Tutti insieme potranno porre le basi per produrre ricchezza, pianificando gli interventi strutturali con le competenze necessarie, al fine di rispondere alle sollecitazioni del sistema economico mondiale, senza perdere di vista la opportunità di una Europa più coesa.