di Enza Giglione, Pediatra AOU Maggiore della Carità di Novara e referente Simedet Piemonte
Il soffocamento causato da corpi estranei causa ancora un numero alto di morti tra i bambini da zero a tre anni. Per questo la dottoressa Enza Giglione, Pediatra presso l’AOU Maggiore della Carità di Novara e referente regionale SIMEDET Piemonte, lancia la proposta che renda obbligatori i corsi di disostruzione pediatrica e delle manovre salvavita nelle scuole. Intanto la Simedet, Società italiana di medicina diagnostica e terapeutica, organizza con Antel il primo corso di formazione per esecutore PBLSD (manovre di primo soccorso, rianimazione e defibrillazione in età pediatrica) con certificazione internazionale ILCOR il 27 settembre, aperto a tutte le Professioni Sanitarie. Ecco l’intervento della dottoressa Giglione:
«Rimane ancora alto il numero di bambini dai zero ai tre anni morti per soffocamento causato da corpi estranei. Non è un caso che la maggior parte degli episodi di ostruzione completa delle vie aeree si verifichi con maggiore frequenza in questa fascia d’età. I bambini, rispetto agli adulti e agli adolescenti, attraverso il gioco e le attività quotidiane, entrano in contatto con diversi oggetti ed alimenti, a ciò si aggiunge una dentizione incompleta (che non permette loro una masticazione adeguata) e spesso anche una deglutizione scoordinata. A causare questi incidenti, inoltre, sono troppo spesso oggetti o alimenti di uso comune per i quali non esistono normative specifiche o precauzioni ad-hoc dal momento che non si tratta di prodotti “indirizzati specificatamente ai bambini”. Stando ai dati (50mila incidenti l’anno solo nell’Unione Europea dei quali l’1% addirittura fatali) si può parlare quindi di una vera e propria emergenza, sempre più comune anche in età adolescenziale (14 anni) in cui il fattore tempo è decisivo. Dopo 4 minuti circa dell’evento, infatti, possono già verificarsi danni celebrali reversibili che non potrebbero più esserlo se solo si lasciasse passare qualche minuto in più. A tutto ciò la soluzione migliore è l’agire tempestivo e in maniera competente attraverso l’uso delle giuste manovre di disostruzione, in grado di aumentare la pressione toracica e di creare una tosse artificiale; ma non solo. Altro elemento fondamentale per la riduzione di questi incidenti è la cosiddetta “supervisione dell’adulto”. Dati recenti dimostrano che in buona parte degli eventi (58%) che si verificano, l’adulto non è presente in “maniera attiva” ovvero non presta sufficiente attenzione all’attività del bambino, un’altra parte, invece, non conosce le tecniche da attuare in caso di ostruzione delle vie aeree. C’è bisogno dunque di attivare un tipo di informazione continua e capillare, che si focalizzi principalmente sulla prevenzione e sulla divulgazione delle tecniche di disostruzione. È urgente approvare un DDL che renda obbligatori i corsi di disostruzione pediatrica e delle manovre salvavita nelle nostre scuole, alla stregua di altri Paesi europei nei quali la partecipazione a tali corsi e la relativa certificazione rappresenta una condizione necessaria per accedere alle graduatorie».