di Dott. Luciano Cifaldi, Oncologo, Segretario generale Cisl Medici Lazio.
Gentile Direttore,
la Regione Lazio ha ufficialmente comunicato che sono sospese le aperture dei due Hub vaccinali di Tor Vergata e di Valmontone, previste per il 19 aprile, a causa del blocco di un vaccino fermo all’aeroporto di Pratica di Mare. Eppure, solo pochi giorni prima la grancassa mediatica regionale aveva diffuso la notizia della inaugurazione e ne era seguita una interessante sequenza di fotografie e di dichiarazioni con i diversi soggetti istituzionali presenti, superfluo fare i nomi perché sono sempre gli stessi. Gran belle fotografie con qualcuno addirittura accosciato neanche fosse una squadra di calcio: “Siamo una squadra fortissimi…perché noi siamo bravissimi” cantava Checco Zalone. Pensi che di almeno una delle due inaugurazioni era stata data notizia diretta persino ai rappresentanti sindacali. Queste inaugurazioni ormai si sono moltiplicate nel territorio regionale. A qualche inaugurazione è seguita l’operatività della struttura, a qualche altra invece è seguito un doveroso passo indietro per le motivazioni più varie, in questo caso la carenza di vaccini.
La moltiplicazione delle inaugurazioni ha in sé qualcosa di miracoloso. Come Cisl Medici abbiamo deciso di sperare in un miracolo affinché l’assessorato alla salute della Regione Lazio riesca a trovare uno spazio, anche piccino piccino, per confrontarsi con le organizzazioni sindacali. Di problematiche da affrontare ce ne sono davvero tante e non si capisce la motivazione autentica per la quale il confronto non avviene. Disinteresse? Disprezzo per i rappresentanti dei lavoratori? Disprezzo per ben definite norme di legge? Ah, saperlo.
Noi della Cisl Medici Lazio continuiamo a credere che un serio e sereno tavolo di confronto debba esistere per affrontare insieme, in modo condiviso e costruttivo, la ripartenza della assistenza nel Servizio Sanitario della nostra regione. Magari ci illudiamo e rischiamo di passare per fessi. Però non molliamo di un centimetro. Prova ne sia l’ulteriore nota che abbiamo inviato due giorni fa alla Regione Lazio, e che viene di seguito riportata, questa volta ancora sul tema della specialistica ambulatoriale interna.
Non avremo risposta, questo ormai è acclarato, ed anche per questo inadempimento bisognerà trovare una giusta collocazione, probabilmente nell’ambito delle condotte omissive della Pubblica Amministrazione. Per fortuna noi continuiamo a fare i medici, pur tra carenze di personale e presenza di dispositivi di protezione farlocchi, e non spetterà direttamente a noi medici valutare le conseguenze di questa serie di omissioni e di mancate risposte. Salvis iuribus potrebbe dire qualcuno.
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