Non è stato un infermiere ad aver stuprato e ingravidato una donna in coma in una struttura sanitaria di Phoenix, in Arizona. “Si tratta di un practical nurse, un operatore generico, non certo un infermiere iscritto a un albo professionale, con anni di università alle spalle e un severo codice deontologico da rispettare”. È questa […]
Non è stato un infermiere ad aver stuprato e ingravidato una donna in coma in una struttura sanitaria di Phoenix, in Arizona. “Si tratta di un practical nurse, un operatore generico, non certo un infermiere iscritto a un albo professionale, con anni di università alle spalle e un severo codice deontologico da rispettare”. È questa la precisazione con la quale la FNOPI (Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche) corregge la notizia diffusa nelle scorse ore dagli organi di stampa italiani e internazionali. Quella del practital nurse è una figura che prevede un percorso formativo diverso da quello dell’infermiere e non è autorizzata a dare medicine senza permessi ufficiali. L’uomo lavorava presso la Hacienda HealthCare e ora dovrà rispondere di violenza sessuale e abuso di adulti vulnerabili. La polizia di Phoenix aveva recentemente dichiarato che stava conducendo un’indagine sull’aggressione sessuale, raccogliendo campioni di Dna degli uomini che lavorano nella struttura per capire chi avesse messo incinta la donna di 29 anni, ricoverata dal 1992. Ora le analisi hanno confermato che il Dna di Sutherland combacia con quello del bambino.