La cifra sale a 500 euro per le organizzazioni sanitarie. Il relatore: «Evitato il pericolo che il testo venisse svuotato della sua enorme portata innovativa»
Prosegue in Commissione Affari Sociali alla Camera l’esame del Sunshine Act, la norma per la trasparenza in sanità. Ieri è stato approvato l’articolo 3 che stabilisce le soglie minime per la pubblicazione delle donazioni da parte delle aziende del settore sanitario agli operatori. Saranno di 50 euro (o 500 euro in un anno) per i singoli operatori della salute e di 500 euro (o 2.500 euro in un anno) per le organizzazioni sanitarie. Superate tali soglie, le aziende produttrici avranno l’obbligo di pubblicazione sul sito del ministero della Salute, altrimenti incorreranno in sanzioni monetarie e reputazionali.
«Con la proposta di legge Sanità Trasparente renderemo tracciabili e pubbliche le elargizioni in denaro, beni o servizi, che l’industria sanitaria farà a operatori della salute e organizzazioni sanitarie. La trasparenza entrerà in modo capillare nel sistema sanitario, sterilizzando gli eventuali conflitti d’interesse», sottolinea il relatore e del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali, Nicola Provenza.
«Siamo convinti – prosegue Provenza – che la trasparenza sia il più potente strumento culturale che abbiamo per prevenire la corruzione, partendo dalla sanità. Approvando oggi l’articolo 3 della proposta di legge a prima firma Massimo Enrico Baroni, abbiamo evitato il pericolo che il testo venisse svuotato della sua enorme portata innovativa: il nostro obiettivo è rendere questo Paese tra i primi in Europa per la promozione di una trasparenza capillare per un bene collettivo chiamato salute».