L’epidemia da tabacco continua inesorabilmente a mietere vittime in Italia (80mila/anno), in Europa (600mila/anno) e nel mondo (>7 milioni/anno), senza contare l’incremento della cronicità che penalizza fortemente l’economia nazionale e mondiale. I decessi da fumo di tabacco avvengono soprattutto per tumori, malattie cardiovascolari e pneumologiche, con la malattia polmonare cronica ostruttiva (BPCO) in forte aumento, […]
L’epidemia da tabacco continua inesorabilmente a mietere vittime in Italia (80mila/anno), in Europa (600mila/anno) e nel mondo (>7 milioni/anno), senza contare l’incremento della cronicità che penalizza fortemente l’economia nazionale e mondiale.
I decessi da fumo di tabacco avvengono soprattutto per tumori, malattie cardiovascolari e pneumologiche, con la malattia polmonare cronica ostruttiva (BPCO) in forte aumento, specie nelle donne, nelle quali il tumore polmonare ha superato per mortalità quella della mammella. Cambiano gli scenari del tabagismo, ma non cambiano le minacce che questa dipendenza costituisce per la salute.
«Dobbiamo pensare al tabagismo come una malattia “contagiosa” mortale e non più solo come un semplice fattore di rischio, – dichiara il dottor Vincenzo Zagà, Presidente della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB) – . Per salvarsi la vita esiste un solo modo, quello di smettere di fumare».
La Società Italiana Tabaccologia è determinata a diffondere le giuste informazioni al pubblico e a fornire occasioni e strumenti di formazione agli operatori sanitari. In questa ottica il Congresso Nazionale SITAB di Firenze che si svolgerà l’8 e il 9 novembre prossimi sarà l’occasione per la presentazione delle Linee Guida SITAB-ENSP per il trattamento della dipendenza da tabacco, tradotte ed adattate alla realtà italiana, e per discutere, confrontarsi fra opinion leader e fare il punto su molti temi di interesse clinico e scientifico.
Da decenni l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) propone la lotta al fumo di tabacco come l’intervento di maggiore efficacia in termini di prevenzione primaria delle patologie fumo-correlate, ma i forti interessi economici che gravano sul commercio del tabacco frenano e contrastano le politiche sanitarie. Il mondo della ricerca medico-scientifica è da una parte lusingato dal “mercato” della riduzione del rischio, attraverso la commercializzazione di nuovi prodotti contenenti nicotina, dall’altra è sottoposto ad una “corte” spietata da parte delle multinazionali del tabacco, alla disperata ricerca di sponde istituzionali e scientifiche. In questo scenario da tregenda è urgente che gli Organi Istituzionali Governativi si facciano carico della presa in carico e del trattamento gratuito del tabagismo vista l’elevata costo-efficacia dei trattamenti antifumo.