«Sono sicura che con la collaborazione tra istituzioni e professionisti nei Tavoli di Lavoro si possa trovare una strada comune a vantaggio dei pazienti e nel rispetto del Codice Deontologico» sottolinea il medico e parlamentare del Gruppo Misto
«É stato redatto un documento con le proposte di erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale a distanza valido per tutte le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano. La telemedicina deve entrare nei Livelli Essenziali di Assistenza come forma di assistenza sanitaria con rendicontazione e tariffazione e richiede una formazione specifica per il medico che la esercita!». Così in un post Facebook la deputata Fabiola Bologna (Gruppo Misto), medico e membro della Commissione Affari Sociali della Camera.
Bologna spiega che sono attuabili tre modalità di erogazione:
TELEVISITA: il medico interagisce a distanza con il paziente con l’eventuale supporto di un caregiver;
TELECONSULTO: si danno indicazioni di diagnosi e terapia senza la presenza fisica del paziente, è un consulto tra medici;
TELECOOPERAZIONE: l’assistenza fornita da un medico o da un operatore sanitario a un collega mentre compie un atto sanitario.
«La visita in Telemedicina – continua la Parlamentare – è consigliata in tutte quelle situazioni dove il primo contatto con il paziente di persona c’è già stato e vi è una relazione di fiducia, non è consigliata per patologia acuta!».
1) FOLLOW UP/CONTROLLO per patologia nota;
2) PDTA formalizzato in Azienda, o a livello regionale;
3) MONITORAGGIO, conferma, aggiustamento, o cambiamento della terapia in corso;
4) VALUTAZIONE ANAMNESTICA per la prescrizione di esami di diagnosi, o di stadiazione di patologia nota, o sospetta;
5) SPIEGAZIONE da parte del medico, degli esiti di esami di diagnosi o stadiazione effettuati, cui può seguire la prescrizione di eventuali approfondimenti, o di una terapia.
«Anche l’Istituto Superiore di Sanità sta predisponendo un documento sul tema della gestione della telemedicina –conclude Bologna -. Sono sicura che con la collaborazione tra istituzioni e professionisti nei Tavoli di Lavoro si possa trovare una strada comune a vantaggio dei pazienti e nel rispetto del Codice Deontologico. Con il mio impegno come Parlamentare e Medico su questo tema cercherò di portare un contributo alla evoluzione digitale della Sanità italiana!».