Il coordinamento pro tempore dei Presidenti degli ordini delle professioni infermieristiche della Toscana ha denunciato più volte le carenze occupazionali nelle strutture sanitarie pubbliche toscane: «Il patto regionale che prevede lo stanziamento di nove milioni di euro per il comparto sanitario può essere una risposta positiva – afferma il coordinamento degli Ordini degli Infermieri Toscani a voce […]
Il coordinamento pro tempore dei Presidenti degli ordini delle professioni infermieristiche della Toscana ha denunciato più volte le carenze occupazionali nelle strutture sanitarie pubbliche toscane: «Il patto regionale che prevede lo stanziamento di nove milioni di euro per il comparto sanitario può essere una risposta positiva – afferma il coordinamento degli Ordini degli Infermieri Toscani a voce di Giovanni Grasso, Presidente dell’Ordine di Arezzo. La carenza di personale infermieristico è un fatto concreto, allarmante e urgente che sta mettendo in ginocchio la sanità regionale».
«Secondo il centro studi FNOPI e i conti della ragioneria dello Stato in Toscana, – prosegue Grasso – all’appello mancano 3000 infermieri che rischiano di diventare realisticamente 3700 con la quota 100 ma, se tutti gli infermieri ne usufruissero, potrebbero essere ben 5200. Una emorragia di professionisti insanabile nel breve periodo mentre tanti giovani infermieri toscani stanno ancora aspettando un ritorno a casa e sono assunti da altre Regioni – continua – bene quindi, l’input ad accelerare i concorsi e, aggiungiamo, le mobilità. Apprezziamo lo stanziamento per il comparto, anche se è meno della metà rispetto allo stanziamento per la dirigenza se contiamo il personale, e sono assolutamente condivise le preoccupazioni del Governatore Rossi rispetto al clima interno e alla demotivazione dei professionisti. Ci auguriamo che la strada intrapresa dalla Regione Toscana, dal Presidente Rossi e dall’assessore Saccardi, oltre a tamponare le carenze già esistenti, tenga quindi conto anche di questa emergenza e costituisca una soluzione che consenta di guardare al futuro senza ulteriori preoccupazioni. Senza infermieri nulla dei modelli regionali sanitari deliberati e apprezzati da questo ordine può essere portato a compimento» conclude Giovanni Grasso a nome del coordinamento degli Ordini degli Infermieri toscani.