Continua il percorso intrapreso dalla Regione Toscana per tagliare le liste di attesa. Due delibere approvate nel corso dell’ultima seduta di giunta, mercoledì scorso, danno alle aziende indicazioni specifiche per la programmazione dell’offerta specialistica e la gestione delle liste di attesa, e anche per la revisione delle modalità organizzative del follow up oncologico. «Quando, a […]
Continua il percorso intrapreso dalla Regione Toscana per tagliare le liste di attesa. Due delibere approvate nel corso dell’ultima seduta di giunta, mercoledì scorso, danno alle aziende indicazioni specifiche per la programmazione dell’offerta specialistica e la gestione delle liste di attesa, e anche per la revisione delle modalità organizzative del follow up oncologico.
«Quando, a fine 2015, abbiamo varato la legge di riforma – dice l’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi – abbiamo indicato la riduzione delle liste di attesa come una delle maggiori criticità del nostro sistema sanitario, come del resto di tutti i sistemi sanitari occidentali, e abbiamo preso l’impegno di mettere in atto una serie di misure concrete per affrontarlo e risolverlo. Le prime indicazioni le abbiamo date in luglio, poi, ai primi di ottobre, abbiamo siglato un accordo con i medici di famiglia; ora, con queste due delibere, diamo ulteriori indirizzi specifici, e tempi molto stringenti: i direttori della programmazione delle aziende dovranno presentare all’assessorato un piano di abbattimento delle liste di attesa entro il 1° dicembre. I piani saranno valutati e condivisi dall’assessorato, e dovranno diventare operativi entro il 1° gennaio 2017, per arrivare a regime entro il primo semestre».
«Nel primo contatto, il quesito diagnostico, in quanto ancora sconosciuto, presenta tutte le caratteristiche dell’imprevedibilità, e quindi necessita di certezza e tempestività delle prestazioni utili alla risposta», osserva la Regione in una nota che illustra il provvedimento. È dunque previsto che per il primo accesso si debba tenere conto di codici di priorità, garantendo la prestazione entro 48 ore se urgente, entro 10 giorni se l’urgenza è definita “breve”; negli altri casi, entro 15 giorni per le visite specialistiche ed entro 30 giorni per le prestazioni diagnostiche.
Per le prestazioni di secondo accesso (o follow up), dovrà essere garantita la presa in carico nel tempo da parte dello specialista per il controllo dei propri pazienti, riducendo il fenomeno della frammentazione dei percorsi di presa in cura.
La delibera ridefinisce anche gli ambiti di garanzia dei tempi massimi: per le prestazioni specialistiche di base l’offerta deve essere determinata a livello di zona; le altre prestazioni devono essere garantite a livello di azienda sanitaria; quelle ad alta specialità devono essere garantite comunque a livello di Area vasta.
La seconda delibera dà gli indirizzi regionali per la revisione delle modalità organizzative nella gestione del follow up oncologico, allo scopo di «assicurare la massima attenzione alle persone con patologie oncologiche nelle fasi successive al trattamento e al tempo stesso garantire una maggiore appropriatezza nell’uso delle risorse». Anche in questo caso, l’obiettivo è «garantire al paziente un accesso più semplice possibile agli interventi in grado di soddisfare il suo bisogno di cura, superando l’attuale frammentarietà delle risposte”. “La domanda per patologia oncologica – osserva la regione – si caratterizza per essere diffusa, complessa, e sempre ad alto impatto emotivo, e richiede risposte con caratteristiche di elevata integrazione professionale, tempestive ed omogenee, all’interno di percorsi assistenziali con accessi guidati, che assicurino la continuità di cura». La nota ricorda infine che “la Regione ha responsabilizzato le direzioni aziendali, inserendo il miglioramento dei tempi di attesa tra gli obiettivi di mandato dei direttori generali”.