«La crisi dell’organico della Polizia di Stato è tale che anche i “Medici” a Trieste sono “finiti”». Lo rende noto la sezione di Trieste del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, guidata da Lorenzo Tamaro. «Un tempo a Trieste tra Scuola Allievi Agenti e la Questura, si contavano ben 4 medici, mentre solo tra qualche giorno […]
«La crisi dell’organico della Polizia di Stato è tale che anche i “Medici” a Trieste sono “finiti”». Lo rende noto la sezione di Trieste del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, guidata da Lorenzo Tamaro. «Un tempo a Trieste tra Scuola Allievi Agenti e la Questura, si contavano ben 4 medici, mentre solo tra qualche giorno andrà in quiescenza l’ultimo di quelli rimasti – continua la nota – Malgrado negli ultimi 10 anni siano stati banditi 8 concorsi, i numeri dei neo “dottori” è stato così basso da non garantire un adeguato turn-over. Il risultato è che Trieste tra qualche giorno non avrà più nemmeno un medico della Polizia di Stato in servizio permanente. Una situazione, questa, conosciuta da tempo, ampiamente preventivata e sicuramente ben documentata dall’Amministrazione locale a quella centrale anche a seguito delle preoccupazioni espresse dal SAP più volte negli incontri con le organizzazioni sindacali. Proprio in questi giorni per “tamponare” la situazione è stato deciso che il medico della Polizia di Stato di un’altra provincia sarà presente alcuni giorni a Trieste per non paralizzare le molteplici ed importanti incombenze che tale ruolo riveste: non solo visite mediche, ma anche commissioni, medicina del lavoro, presenza nei poligoni e molti altri incarichi ancora».
Il SAP in un’apposita riunione che si è svolta in questi giorni, ha ribadito che da tempo aveva denunciato la situazione e chiesto l’invio di nuovo personale medico in pianta stabile, ritenendo che l’attuale soluzione “tampone” adottata, non possa soddisfare le necessità della Polizia di Stato della provincia di Trieste. «Passerà più di un anno prima che il prossimo corso finisca e che si possa quindi provvedere a qualche nuova e fresca assegnazione – conclude la nota – Anche in questo caso, serve una soluzione definitiva e strutturale perché è evidente anche ai profani, che passare da 4 medici a zero o nelle migliori delle ipotesi ad 1 non soddisfa le esigenze per un servizio adeguato».