Contributi e Opinioni 2 Agosto 2021 12:23

Tumore al seno, innovativo test genetico a disposizione dell’Aou Senese

È la prima struttura ad utilizzarlo in Toscana

Operativo a Siena, per la prima volta in Toscana, un innovativo test predittivo in campo oncologico per il tumore al seno, che studia l’mRNA delle cellule per supportare l’oncologo nella scelta della terapia post-intervento chirurgico.

Si chiama “Prosigna” ed è il nuovo kit prognostico a disposizione della UOC Anatomia Patologica, diretta dal professor Lorenzo Leoncini, all’interno del Dipartimento Oncologico, diretto dal professor Michele Maio che spiega: «L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese è la prima struttura in Toscana a poter disporre di questo test. Si tratta di un’opportunità importante che dimostra l’attenzione per i pazienti oncologici da parte del Dipartimento e dell’ospedale nell’offrire le migliori soluzioni diagnostiche e terapeutiche».

Le caratteristiche del test sono illustrate dal professor Leoncini: «Dopo un intervento chirurgico per asportazione di tumore al seno, il medico oncologo valuta quale percorso, terapeutico e di follow-up dovrà seguire la paziente – spiega il professor Leoncini -. Questa valutazione avviene normalmente sulla base di fattori clinico-patologici (stato dei linfonodi, dimensioni e grado del tumore, età della paziente, ecc.) e di fattori immunoistochimici (marcatori di proliferazione cellulare, espressione di recettori ormonali, ecc). Attraverso questo test, la nostra struttura offre all’oncologo ulteriori informazioni utili a individuare la terapia e il percorso più indicato per le pazienti – aggiunge Leoncini -, compresi i casi in cui la chemioterapia può essere evitata».

Il test “Prosigna” si avvale dell’analisi di espressione genetica, cioè dello studio dell’RNA, per individuare pazienti con tumori a bassa probabilità di recidiva nei 10 anni successivi all’intervento chirurgico. In questo modo, offre informazioni aggiuntive a quelle clinico-patologiche e immunoistochimiche. «In sostanza – specifica ancora il professor Lorenzo Leonini – quest’analisi permette di classificare geneticamente i tumori al seno e, contemporaneamente, di valutare la categoria di rischio di recidiva del tumore a 10 anni in donne sottoposte a intervento chirurgico. Si avvale di un sistema di analisi che valuta il profilo di espressione di un gruppo di 50 geni implicati nella progressione del carcinoma della mammella. Il rischio di recidiva – prosegue Leoncini – viene espresso con un punteggio da 0 a 100 che serve a definire tre categorie di rischio, cioè basso, intermedio e alto».

La particolarità e l’utilità del test sono sottolineate anche dall’oncologa Stefania Marsili, dell’UOC Oncologia Medica diretta dal professor Michele Maio: «La classificazione genetica del tumore permette un orientamento più accurato circa la scelta della terapia migliore per ogni singola paziente e indicazioni relative alla prognosi. Grazie a queste informazioni – conclude la dottoressa Marsili – l’oncologo possiede un’arma in più per poter definire, in selezionate pazienti e in maniera personalizzata, il percorso terapeutico migliore».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Johnson & Johnson in oncologia: 35 nuove richieste di autorizzazione di farmaci entro il 2030
In un quadro di massima allerta per quanto riguarda la diffusione mondiale del cancro, Johnson & Johnson illustra la sua attività di ricerca in oncologia. Entro il 2030 la big pharma USA prevede di presentare 35 nuove richieste di autorizzazione per farmaci e terapie oncologiche
Tumori: test genomici sottoutilizzati e gravi disparità regionali, 14 punti per ridefinire gli standard
Una ricerca condotta da Cipomo con il contributo di Cergas SDA Bocconi, ha rilevato gravi disparita regionali in Italia nell'accesso e nell'organizzazione dell'oncologia di precisione
di V.A.
Tumori: 60% delle strutture poco connesse al territorio. Cipomo: “Più sinergia per presa in carico del paziente”
Iperspecializzate, multidisciplinari ma ancora poco "connesse" con il territorio. È l’identikit delle strutture di oncologia medica italiane. Pur inserite all’interno di un dipartimento oncologico (67%), le strutture soffrono negli aspetti organizzativi interni e nella gestione del percorso del paziente dall’ospedale al territorio. Meno della metà (circa 40%) ha una connessione strutturata con i dipartimenti di prevenzione primaria e secondaria e con centri screening; una cartella informatizzata manca nel 66% delle strutture, ed è condivisa con il territorio solo nell’8% dei casi. Sono questi alcuni dati preliminari di un'indagine che il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha presentato al congresso dell'Aiom
di V.A.
Mese della prevenzione del tumore al seno. Petrella (Consulcesi): «Troppa disparità tra Nord e Sud»
L’oncologo e docente Consulcesi: «Necessario potenziare prevenzione e diagnosi precoce»
Tumore al seno, dopo la diagnosi 1 donna su 4 smette di lavorare e rinuncia alla possibilità di avere figli
Fondazione Onda fotografa il vissuto e i bisogni delle donne con la malattia HER2+. Cambia inoltre la percezione del tempo: il 37 per cento da più valore alle piccole cose e al tempo in generale (30 per cento), ma quasi la metà dichiara di aver paura per il futuro e di percepire negativamente il tempo dedicato alla cura della malattia (20 per cento)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...