Contributi e Opinioni 21 Ottobre 2019 18:12

Tumori, a Roma in funzione il primo macchinario in Italia per il trattamento integrato di ipertermia profonda

L’impianto inaugurato nel nuovo polo di radioterapia oncologica dell’università Campus Bio-Medico nel quartiere Prenestino. Due acceleratori di ultima generazione e una Tac con controllo del respiro. Più attenzione a accoglienza, benessere e privacy dei pazienti

Ottenere maggiore efficacia nelle cure contro i tumori dalla sinergia tra ipertermia profonda, chemioterapia e radioterapia. Con questo obiettivo entra in funzione per la prima volta in Italia presso il Polo di radioterapia oncologica di via Emilio Longoni dell’Università Campus Bio-Medico di Roma un sistema di ipertermia profonda per la cura dei tumori in grado di ottimizzare la risposta a chemioterapia e radioterapia.

Il macchinario, testato con effetti benefici su numerosi tumori che colpiscono ampie fasce della popolazione quali (dati I numeri del cancro, 2019): sarcomi, prostata (il tumore più frequente nella popolazione maschile a partire dai 50 anni), pancreas (in Italia nel 2019 la previsione è di 13.500 nuovi casi, 6.800 negli uomini e 6.700 nelle donne), colon-retto (il secondo tumore più diffuso in Italia), ma anche tumori della testa e del collo, della mammella (rappresenta il 30% delle neoplasie femminili) e della pelvi, è stato inaugurato oggi presso il rinnovato Polo di radioterapia oncologica situato nel quartiere prenestino della Capitale.

All’inaugurazione della struttura hanno preso parte l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, il direttore sanitario dell’Asl Roma2 Marina Cerimele, insieme alle massime autorità dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, tra cui il presidente Felice Barela e il direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Paolo Sormani.

Il Polo di radioterapia oncologica di via Emilio Longoni, rinnovato anche negli spazi dedicati ai pazienti è una struttura completamente convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale che occupa una superficie di circa 1400 metri quadrati e garantisce oltre 90mila prestazioni annue con servizi destinati a un bacino di utenza delle regioni del Centro-sud Italia, oltre a Roma e al Lazio.

Il fiore all’occhiello del Polo è il sistema di ipertermia profonda, primo macchinario attivo in Italia che grazie all’utilizzo di specifiche frequenze elettromagnetiche è in grado di modulare con elevata precisione la distribuzione del calore in base a dimensione e localizzazione del tumore potenziando l’efficacia dei trattamenti loco-regionali (radioterapia) e sistemici (chemioterapia) grazie al riscaldamento in profondità dei tessuti trattati.

Nello specifico l’innalzamento selettivo della temperatura, stimola la dilatazione dei vasi sanguigni, riduce le aree tumorali scarsamente ossigenate, inibisce la capacità delle cellule tumorali di riparare i danni subiti rendendo l’azione della radioterapia e della chemioterapia ancora più efficace. Il calore inoltre è capace di stimolare una risposta immunitaria anti-tumorale attraverso l’espressione di recettori di superfice e la secrezione di specifiche proteine che permettono al sistema immunitario di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle.

Un potenziamento dell’efficacia che si realizza senza aumentare la tossicità e gli altri effetti collaterali sui tessuti e gli organi sani del paziente, oltre a essere un sistema indolore e non invasivo e utilizzabile anche per cure di lunga durata.

In Italia ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno. L’ipertermia profonda si utilizza a qualunque stadio della malattia e su pazienti di tutte le età. Ogni seduta dura circa un’ora e si esegue in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

A sottolineare il valore dell’innovazione introdotta nell’offerta del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è stato il prof. Lucio Trodella, direttore della Uoc di Radioterapia Oncologica: «Siamo i primi in Italia a esserci dotati di un macchinario di precisione fino ad oggi diffuso principalmente nei Paesi nord-europei e nel continente americano. Riscaldando il tumore a 40-45 °C possiamo indurre un danno alle cellule tumorali tale da portarle alla morte. Altro punto di forza è la sua capacità di rendere le cellule colpite molto più sensibili alla radioterapia e alla chemioterapia migliorando l’indice terapeutico senza che aumenti la tossicità per il paziente».

Il presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Felice Barela, ha ricordato come la crescita del Polo di via Longoni sia parte integrante del processo di sviluppo dell’Accademia e del Policlinico: «L’Università è nata in questo quartiere nel 1993 e qui ha operato fino al 2008, prima di trasferirsi nella sede di Trigoria. Il Polo di via Longoni è rimasto negli anni un punto di riferimento dentro e fuori il Lazio e un elemento di forza nell’offerta di salute del territorio. Essere qui insieme ai massimi rappresentanti della Regione Lazio significa ricordare l’impegno profuso fino ad oggi da tutto il personale e, per il futuro, confermare la missione dell’Università Campus Bio-Medico di Roma per la salute e per un’assistenza attenta alle esigenze delle persone».

«La tecnologia e i progressi della scienza ogni giorno ci aiutano ad intervenire con terapie sempre più mirate e meno invasive migliorando gli effetti e la qualità delle cure per i nostri pazienti – ha commentato l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato – Grazie a questo macchinario innovativo si potranno combattere i tumori attraverso l’utilizzo del calore mantenendo una bassa tossicità e limitando gli effetti collaterali. Un investimento importante per potenziare il polo di radioterapia oncologica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma».  

A sottolineare la scelta di un’offerta ricca di tecnologie avanzate e attenzione al paziente è stato Paolo Sormani, direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. «Abbiamo voluto investire fortemente nel nuovo Polo di radioterapia oncologica di via Longoni, sia dal lato delle apparecchiature tecnologiche, sia da quello del benessere di chi ha bisogno di cure. Con l’apertura della rinnovata struttura l’offerta di salute del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico si rafforza ulteriormente nella consapevolezza di essere punto di riferimento per tutto il Centro-Sud Italia. Lo facciamo con una visione moderna, consci che la radioterapia ha ormai raggiunto livelli di precisione tali da essere una specialità centrale nella cura di numerose patologie. Per questo crediamo che il nostro investimento oltre che nelle tecnologie, sia un investimento sulla salute pubblica di tutto il territorio».

Nell’ultimo anno di attività il Polo di via Emilio Longoni ha seguito oltre 700 nuovi pazienti e da sempre rappresenta un punto di riferimento nelle cure per il centro-sud Italia e per l’area est della Capitale. Un investimento di oltre 9 milioni di euro ha permesso di restituire al territorio un Polo di radioterapia oncologica accogliente ed efficiente in grado di fornire assistenza a oltre 150 persone al giorno tra pazienti di prima visita, percorsi di terapia e controlli di follow-up, tutti in convenzione con il SSN.

Tra le altre strumentazioni a disposizione del Centro vanno ricordati i due acceleratori lineari di ultima generazione con ricostruzione tridimensionale del volume tumorale e la Tac con controllo dinamico del respiro, caratterizzata da una struttura circolare dell’ampiezza di 80 centimetri per garantire elevato comfort al paziente. Un’apparecchiatura che utilizza tecniche di gating respiratorio che seguono il movimento del paziente durante la respirazione e riducono l’esposizione dei tessuti sani alle radiazioni.

Oltre al tumore polmonare che risente dei movimenti respiratori, il gating respiratorio è particolarmente utile nel trattamento delle donne con tumore al seno sinistro, riducendo fino ad azzerare l’esposizione alle radiazioni per il cuore.

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