Lo studio ha dimostrato che la somministrazione settimanale del chemioterapico, il carboplatino, ha determinato un controllo della malattia su oltre il 30% dei pazienti e una durata della risposta alla terapia di oltre 7 mesi
Il trattamento dei tumori cerebrali rappresenta una delle sfide più difficili in ambito oncologico. I gliomi sono tumori che originano dal sistema nervoso centrale e hanno in Italia una incidenza di 5-6 casi per 100.000 persone adulte per anno (dati AIOM 2018). Si tratta di neoplasie eterogenee e aggressive, per le quali esistono pochi spazi terapeutici per cui ogni piccolo passo della ricerca clinica che ne migliori la prognosi è da considerarsi un risultato incoraggiante. Un team multidisciplinare di clinici dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena ha pubblicato di recente sulla rivista Journal of Neuro-Oncology, i risultati di uno studio di fase II che mostrano i benefici di un chemioterapico, per lo più utilizzato nella cura dei tumori cerebrali pediatrici, in pazienti adulti con glioma maligno recidivo dopo trattamenti chemioterapici standard.
Lo studio ha dimostrato che la somministrazione settimanale del chemioterapico, il carboplatino, ha determinato un controllo della malattia su oltre il 30% dei pazienti e una durata della risposta alla terapia di oltre 7 mesi. I pazienti che hanno tratto beneficio dal trattamento hanno mostrato non solo un ritardo alla progressione di malattia ma anche un tempo più lungo di sopravvivenza rispetto ai pazienti che non hanno risposto al farmaco.
«Persone colpite da una recidiva di glioma – ha spiegato Alessandra Fabi, oncologa del Regina Elena e primo autore dello studio – dispongono di limitatissime opzioni terapeutiche. Possiamo quindi ritenere molto soddisfacenti i risultati dello studio da noi condotto, che dimostrano i benefici clinici e la tollerabilità di una terapia a base di carboplatino in pazienti che hanno terminato il vantaggio e sono resistenti ai dai chemioterapici di prima e seconda linea per questa patologia: temozolomide e nitrosouree».
«Il trial clinico – ha evidenziato Francesco Cognetti, Direttore dell’Oncologia Medica 1 IRE- apre la strada alla definizione di nuove strategie terapeutiche per i temuti gliomi. La somministrazione del carboplatino può diventare una valida alternativa per chi non risponde alle cure o, addirittura, potrebbe in futuro affiancare e rafforzare le terapie oggi di prima scelta».
«I buoni risultati dello studio – conclude Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico IRE – confermano il continuo impegno dell’Istituto all’innovazione e ricerca in ambito clinico- sperimentale oncologico».
Attualmente in Italia esistono solo pochissimi centri di Neuro-Oncologia. I tumori cerebrali sono una forma di neoplasia complessa e a bassa incidenza, e c’è grande eterogeneità e difficoltà nella gestione della malattia, nonché frammentazione delle casistiche. L’Istituto Regina Elena è tradizionalmente impegnato nella lotta a questo tipo di tumore attraverso un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale che include trattamenti standard e sperimentali. L’Unità di Neuroncologia, diretta da Andrea Pace, offre supporto riabilitativo e psicologico e un programma di presa in carico del paziente e della famiglia basato sulla continuità assistenziale tra ospedale e territorio , con prestazioni domiciliari multidisciplinari.