«Trovo sconcertante che in Umbria la Giunta Tesei abbia escluso dall’indennità gli operatori sanitari che si ammalano a causa del coronavirus e non abbia messo un solo euro per finanziare il bonus a favore del personale sanitario, al contrario del governo che ha stanziato ben 11 milioni di euro». Così Stefano Manai, Responsabile nazionale della […]
«Trovo sconcertante che in Umbria la Giunta Tesei abbia escluso dall’indennità gli operatori sanitari che si ammalano a causa del coronavirus e non abbia messo un solo euro per finanziare il bonus a favore del personale sanitario, al contrario del governo che ha stanziato ben 11 milioni di euro». Così Stefano Manai, Responsabile nazionale della formazione medica del PD.
«Inoltre, come rimarcato anche dal consigliere Bori, sono stati esclusi dal bonus i medici specializzandi. Vorrei ricordare alla Presidente Tesei che gli specializzandi sono un pilastro portante del nostro SSN, medici in formazione, figure indispensabili che portano avanti interi reparti e che spesso non ricevono le giuste tutele. La Lega si dimostra ancora una volta per quello che è: tanta propaganda ma zero fatti».
Rincara la dose il capogruppo regionale del Partito democratico al Consiglio regionale umbro Tommaso Bori: «Prendo atto con stupore che sul bonus destinato agli operatori della sanità umbra, la Giunta non abbia ancora provveduto ad aggiungere un solo euro al fondo stanziato dal Governo a tale scopo». Per Bori si sta consumando «una palese ingiustizia a danno di medici specializzandi, psicologi, biologi, farmacisti con contratti in convenzione, che sono stati esclusi dal provvedimento economico».
«Ma non sono i soli – aggiunge – si stia perseverando su una scelta che determina una palese disparità di trattamento tra lavoratori a seconda delle Aziende in cui operano. Appare inoltre paradossale, quanto ingiusta, la scelta di escludere dall’indennità anche il personale che si ammala o si trova in isolamento, per cause di servizio legate all’emergenza Covid-19. La Giunta, dopo essersi compiaciuta per il lavoro stabilito di concerto con l’Università degli Studi di Perugia, ha totalmente escluso dal riparto del bonus degli 11 milioni di euro del Governo, gli stessi medici specializzandi del nostro Ateneo, che stanno reggendo interi reparti. Una scelta che appare quasi l’ennesima beffa, priva di senso, e di segno contrario rispetto ai provvedimenti assunti in proposito in Toscana, Emilia-Romagna e Lazio. Ritengo dunque indispensabile un ripensamento del provvedimento, a partire della modalità di calcolo dell’indennità, che viene stabilita sulla base della giornata lavorativa e non ad ore effettivamente lavorate, penalizzando i turnisti con un alto carico di lavoro che fanno più ore in meno giorni di lavoro».