Diffuso il nuovo report dell’Anvur su accesso alle università da parte degli studenti disabili. Registrati importanti miglioramenti
Le università italiane stanno maturando sempre maggiore consapevolezza sull’importanza dei vari servizi di cui necessitano gli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) come strumenti fondamentali per promuovere la cultura dell’inclusione e l’effettività del diritto allo studio. Si tratta di un vero e proprio percorso di graduale, ma di costante miglioramento che riguarda i servizi e gli ausili di supporto alla didattica, l’accessibilità e l’adeguamento delle strutture degli atenei, i servizi di trasporto, il tutorato, il counseling e l’orientamento in favore degli studenti con disabilità e degli studenti con DSA. È quanto emerge dal Rapporto dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema universitario e della Ricerca (ANVUR) «Gli studenti con Disabilità e DSA nelle Università Italiane, una risorsa da valorizzare», presentato oggi a Roma.
Il rapporto è l’esito di una rilevazione che ha coinvolto 90 atenei statali, non statali e telematici su un totale di 98. «Esprimo piena soddisfazione – dichiara Antonio Felice Uricchio, presidente dell’Anvur – per la pubblicazione del rapporto e soprattutto per l’impegno profuso dall’agenzia in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD) nel rilevare bisogni e stato dei servizi in favore degli studenti universitari con disabilità. Auspichiamo che le informazioni raccolte sull’accessibilità degli ambienti, sui trasporti, sulle tecnologie adoperate nella didattica, sull’accesso ai servizi possano essere preziose sia per le istituzioni che hanno partecipato alla rilevazione sia per i due ministeri (università e disabilità) peraltro particolarmente impegnati nel promuovere politiche attive protese a dare effettività al diritto allo studio».
Stando al report, sono 36.816 gli studenti con disabilità o con DSA che nell’a.a. 2019-20 risultavano iscritti ai corsi di laurea e post-laurea: il 2 per cento del totale degli studenti. Il 71 per cento è iscritto ai corsi triennali, il 15 per cento ai corsi magistrali e l’11,6 per cento ai corsi magistrali a ciclo unico. Tra coloro che proseguono nei corsi post-laurea, 94 sono iscritti al dottorato. Un dato assolutamente inedito è quello relativo alla distribuzione degli studenti nelle diverse aree disciplinari dei corsi di studio. La maggior parte di loro è iscritta ai corsi di area sociale (35,4 per cento) e di area scientifica (30,1 per cento), seguiti da quelli dell’area umanistica (22,9 per cento) e, a distanza, dall’area sanitaria (10 per cento). Anche gli 11.385 immatricolati hanno sostanzialmente seguito le orme di chi li ha preceduti nella scelta dei corsi universitari.
Ma è proprio tra gli immatricolati che si manifestano i segnali del cambiamento più significativo in atto nelle università italiane: la rapida crescita degli studenti con DSA che, in termini quantitativi hanno ormai superato gli studenti con disabilità. Il 60 per cento degli immatricolati ai corsi di studio triennali e il 51 per cento degli immatricolati ai corsi magistrali a ciclo unico sono studenti con DSA. Il fenomeno è particolarmente accentuato negli atenei del Nord-Ovest e del Nord-Est dove gli studenti con DSA, rappresentano, rispettivamente il 76,5 per cento e il 65,2 per cento del totale degli immatricolati. Si tratta comunque di un trend in crescita anche tra gli immatricolati delle altre aree geografiche.
Gli studenti che hanno completato il percorso di studi (triennale, magistrale o magistrale a ciclo unico) sono stati 3.589. Il 38 per cento si è laureato in corsi di area sociale, il 29,7 per cento di area scientifica, il 20 di area umanistica e l’11,2 per cento di area sanitaria. «Il lavoro congiunto con ANVUR e con gli altri enti che hanno partecipato – spiega Alberto Arenghi, presidente della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD) – rappresenta un passo molto significativo per conoscere in maniera più approfondita il mondo degli studenti con disabilità e con DSA nelle università italiane. È una fotografia dello stato di fatto e dunque un punto di partenza per operare in maniera sempre più appropriata ed efficace sia nelle università che a livello interistituzionale. Nel trarre le conclusioni il direttore dell’ANVUR Daniele Livon si è soffermato in particolare «sull’esigenza di aggiornare il quadro normativo e finanziario di riferimento che non è più attuale, sull’attenzione che deve essere dedicata alle attività di orientamento specifico nel rapporto tra Scuole Superiori e Università, sulla necessità che si attivino forme di collaborazione strutturata e permanenti tra atenei collocati nelle stesse Regioni e che le rilevazioni dei dati siano permanenti ed estese al settore AFAM».
«Questo primo rapporto è uno strumento estremamente utile che potrà affiancare quelli esistenti e guidare la definizione e l’aggiornamento delle politiche in materia di diritto allo studio in favore degli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento», dichiara il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. «Allo stesso tempo, questo lavoro restituisce la fotografia di un sistema universitario – continua – che su questo fronte è attento, attivo e realmente impegnato nell’estendere, anche al di fuori delle mura degli atenei, la cultura dell’inclusione e la personalizzazione dei servizi». E infine ricorda: «lo scorso anno abbiamo destinato come ministero, per fronteggiare le difficoltà legate all’emergenza, ulteriori 50 milioni di euro proprio per il co-finanziamento di attività di orientamento e tutorato a beneficio degli studenti che necessitano di azioni specifiche per promuovere l’accesso ai corsi della formazione superiore e alle azioni di recupero e inclusione. Il diritto allo studio per tutti è la nostra priorità».
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