Luciano Cifaldi, segretario generale del sindacato Cisl Medici Lazio, richiede urgenti chiarimenti e l’invito ad ottemperare agli obblighi derivanti dal D.Lgs. 81/2008 comprensivi dell’atto di diffida alla Regione Lazio. Di seguito, il testo. LEGGI LA LETTERA ALLA REGIONE «La Cisl medici Lazio – si legge nella lettera – chiede di verificare se presso tutte le […]
Luciano Cifaldi, segretario generale del sindacato Cisl Medici Lazio, richiede urgenti chiarimenti e l’invito ad ottemperare agli obblighi derivanti dal D.Lgs. 81/2008 comprensivi dell’atto di diffida alla Regione Lazio. Di seguito, il testo.
«La Cisl medici Lazio – si legge nella lettera – chiede di verificare se presso tutte le Aziende sia presente il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e se è stata redatta, come prevede la normativa vigente, la Valutazione del rischio biologico trasmissione dell’infezione Covid 19 per il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) ex artt. 28 e 29 del D.Lgs. n. 81/2008 e ss.ii.mm. con le schede di valutazione dei rischi, le azioni migliorative, la programmazione degli interventi, l’individuazione dei responsabili dell’attuazione delle misure e le azioni di miglioramento da porre e poste in essere.
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La Cisl medici Lazio evidenzia ad oggi – prosegue la lettera – tranne sporadiche eccezioni, la mancanza di informativa alle OO.SS. in merito alle azioni intraprese dalle Direzioni Generali relativamente al contenimento dell’infezione all’interno dei propri presidi sanitari in presenza di una così grave emergenza.
Considerato inoltre che l’esperienza di altre Regioni in Italia sembra deporre per l’evidenza che gli ospedali Covid 19 siano diventati fonti di espansione del contagio, la Cisl medici chiede di dettare disposizioni per la verifica in urgenza dei sistemi di aria condizionata centralizzata, laddove presenti, e degli impianti di condizionamento in generale in quanto l’assenza di specifici filtri potrebbe non impedire la diffusione in altre aree collegate allo stesso sistema.
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La Cisl medici evidenzia inoltre come non risultano essere stati ancora stabiliti dei criteri univoci per la mobilità interna del personale e si fa presente la grave problematica assicurativa che potrebbe derivarne. Le assicurazioni per la responsabilità professionale infatti assicurano i dipendenti sulla base della loro specialità. Qualora gli stessi fossero adibiti a funzioni assistenziali diverse da quelle per cui è stata stipulata la polizza gli stessi non sarebbero più coperti dalla assicurazione.
La Cisl medici Lazio chiede a codesto Assessorato ed a codesta Direzione regionale – continua – di emettere disposizioni vincolanti per fare si che le Aziende sanitarie provvedano a pagare eventuali integrazioni di polizza qualora per gravi carenze di organico dimostrate i dipendenti fossero assegnati a compiti assistenziali diversi da quelli propri della loro specialità. Qualsiasi trasferimento di personale dalla sua sede di servizio deve poi essere preceduto da un congruo periodo di formazione onde evitare problemi per lo stesso dipendente o per l’utenza.
Tanto premesso la Cisl medici Lazio come sopra rappresentata invita le SS.LL., ciascuna per quanto di competenza, ad adottare gli opportuni atti, a rispondere ai quesiti posti, nonché a fornire la documentazione richiesta entro 5 (cinque) giorni dal ricevimento del presente atto. Diffida le SS.LL., ciascuna per quanto di competenza, che a tanto non ottemperando entro i termini di legge dal ricevimento della presente, ne sarà data comunicazione alle competenti Autorità».
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