Medici e professionisti della sanità si sono vaccinati, accogliendo l’appello del presidente Toti Amato. «Un terzo degli adulti e metà dei bambini con determinate patologie solo così possono evitare complicazioni»
Riparte anche quest’anno la nuova campagna vaccinale 2019/2020 promossa dall’Ordine dei medici di Palermo per richiamare tutti a un gesto di responsabilità. In un’aula magna gremita di camici bianchi, soprattutto giovani, stamattina a Villa Magnisi, sede dell’Omceo, medici e professionisti della sanità si sono vaccinati, accogliendo l’appello del presidente Toti Amato.
«Vaccinarsi contro l’influenza significa ridurre per almeno un terzo negli adulti che in una determinata condizione di salute già precaria si trasformi in una condizione di gravità, e la metà dei bambini in età pediatrica ospedalizzati» ha ricordato il presidente dei medici palermitani Amato, in particolare ai pazienti e ai genitori più scettici sull’importanza della vaccinazione.
Secondo Amato «manca ancora un’adeguata informazione. Ci sono pazienti che rifiutano di vaccinarsi perché hanno contratto l’influenza nonostante il vaccino, non rendendosi conto che pur non prevenendo la malattia, il vaccino quasi certamente ne avrebbe ridotto la gravità, e in certi casi anche la mortalità».
Come risulta dai dati dell’Anagrafe nazionale vaccini «nonostante le evidenze scientifiche e un trend positivo – ha detto il presidente – che hanno fatto registrare nel 2018 un aumento di bambini e adolescenti vaccinati rispetto al 2017, la Sicilia, insieme al Friuli Venezia Giulia, Marche e Veneto, rimane ancora troppo sottosoglia rispetto all’obiettivo del 95 per cento di copertura raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)».