Dalla prossima settimana trattamenti di radiochirurgia cranica
A due mesi dalla inaugurazione, il nuovo acceleratore lineare per il trattamento radioterapico dei tumori installato nell’’ospedale di Belluno lavora già a pieno regime. Vengono infatti effettuati in media almeno 20 trattamenti di precisione al giorno su tutte le tipologie di tumore, in particolare sul tumore della mammella e della prostata.
«Questo fatto ha chiaramente contribuito ad abbattere la lista di attesa con grande soddisfazione dei pazienti in cura presso il centro. In aggiunta, dalla prossima settimana verranno effettuati i primi trattamenti di radio chirurgia cranica ed extra cranica, terapie che allo stato attuale vengono eseguiti solamente nei centri ad alta specializzazione», commenta il direttore della Radioterapia Alessandro Magli.
Il nuovo acceleratore avviato lo scorso 23 giugno, che ha visto un investimento di circa 2 milioni di euro, che si aggiunge all’aggiornamento dell’altra macchina già in uso fatto lo scorso anno.
Grazie all’upgrade dell’attrezzatura ma soprattutto alle competenze dei professionisti, sono state introdotte nuove metodiche che consentono maggiore precisione nel colpire il bersaglio preservando i tessuti limitrofi e un dosaggio più alto di radiazioni potendo così completare i trattamenti con meno sedute, con significative ricadute sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari e consente l’abbattimento delle liste di attesa.
Dopo prostata e mammella sarà la volta di trattamenti di radiochirurgia cranica ed extra cranica.
«Area di recente sviluppo è la radioterapia stereotassica su bersagli intracranici (SRT/SRS). Si tratta di un trattamento innovativo e non-invasivo per la cura di molti tumori cerebrali, senza eseguire un’operazione chirurgica e senza danneggiare le strutture cerebrali, che può essere gestito in tre sedute, ed in casi selezionati in un’unica seduta.
Le patologie che vengono trattate sono principalmente le metastasi cerebrali, una delle complicanze più temibili in ambito oncologico, e in casi selezionati meningiomi, neuromi dell’acustico ed adenomi ipofisari. Ora i pazienti affetti da queste gravi patologie possono beneficiare di quest’arma efficacie, che si avvale di appositi sistemi di immobilizzazione dedicati, con definizione dei volumi da trattare direttamente su immagini neuroradiologiche di risonanza magnetica» conclude Magli.
«Le competenze dei professionisti consentono di capitalizzare gli investimenti in tecnologia, per servizi di eccellenza ai nostri assistiti e non solo – commenta il direttore generale Maria Grazia Carraro -. «La nostra Radioterapia si pone ai massimi livelli nel panorama veneto ed è una eccellenza che mettiamo a disposizione della rete sanitaria»
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