«Il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, chiede al Governo di trasmutare il disegno di legge n. 867 sulla violenza contro gli operatori sanitari, attualmente incardinato in Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, in un decreto-legge, in modo da renderlo immediatamente esecutivo, prevedendo che al personale medico […]
«Il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, chiede al Governo di trasmutare il disegno di legge n. 867 sulla violenza contro gli operatori sanitari, attualmente incardinato in Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, in un decreto-legge, in modo da renderlo immediatamente esecutivo, prevedendo che al personale medico e sanitario sia riconosciuta la qualifica di pubblico ufficiale, affinché l’azione penale si avvii d’ufficio e non a seguito di denuncia di parte o, in alternativa, di inserire un emendamento sulla materia all’interno della Legge di Bilancio, e impegna il Comitato Centrale della FNOMCeO a rappresentare tale situazione in tutte le sedi istituzionali».
È questo il senso di una mozione per combattere la violenza contro gli operatori sanitari, presentata dall’Esecutivo e approvata all’unanimità dai presidenti degli Ordini dei Medici italiani riuniti a Roma in Consiglio nazionale. La mozione prende il via dagli ultimi, tragici fatti di Crotone che hanno visto una donna medico aggredita a colpi di cacciavite mentre smontava dal turno in ospedale. Ma sono in media tre al giorno, secondo i dati Inail, le aggressioni denunciate in Italia dagli operatori sanitari: soltanto nell’ultimo anno, le violenze denunciate ammontano a 1.200 casi, di cui 456 hanno riguardato gli addetti al Pronto soccorso, 400 si sono verificati in corsia e 320 negli ambulatori. E questa è solo la punta dell’iceberg, in quanto molti medici e infermieri non denunciano, per pudore, per vergogna, per timore di ritorsioni, perché ci si è abituati alla violenza, o per poter finire il turno e non lasciare i pazienti senza assistenza.
«Abbiamo bisogno urgente di un provvedimento che dia una risposta immediata alla domanda di sicurezza che proviene da tutto il mondo medico e da tutti i professionisti della sanità – ha affermato il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – Siamo certi di trovare riscontro e sensibilità da parte del Governo e del Parlamento, atteso che molti sono stati i Progetti di Legge presentati e gli interventi volti a chiedere soluzioni a questa emergenza di sanità pubblica».