Contributi e Opinioni 3 Settembre 2018 16:12

Virus West Nile, parla l’esperto: «Erano 10 anni che non avevamo casi in Italia di questo virus»

Il Professor Massimo Galli, Presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) è intervenuto questa mattina nel corso del programma “Genetica Oggi” su Radio Cusano Campus in relazione ai casi di infezione da West Nile Virus.  «È da almeno 10 anni che non avevamo casi di West Nile nel nostro paese, capitò appunto nel 2008 con […]

Il Professor Massimo Galli, Presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) è intervenuto questa mattina nel corso del programma “Genetica Oggi” su Radio Cusano Campus in relazione ai casi di infezione da West Nile Virus. 

«È da almeno 10 anni che non avevamo casi di West Nile nel nostro paese, capitò appunto nel 2008 con dei cavalli in Toscana. Adesso sta colpendo l’uomo con una progressione francamente allarmante. Questi oltre 130 casi segnalati di encafalite, che è la conseguenza dell’infezione da virus West Nile, sono numeri importanti se si pensa che nei cinque anni precedenti ci sono stati solo 31 casi» ha specificato il Presidente. «I numeri parlano da soli. C’è da dire che la grandissima maggioranza delle infezioni da west nile è asintomatica, nel 20% dei casi invece si presenta una febbre accompagnata da una manifestazione cutanea simile al morbillo. Una febbre che di solito passa da sola. In una piccolissima minoranza di casi abbiamo lo sviluppo di una malattia invasiva, siamo davanti ad un percentuale bassa di 1 su 200 oppure 1 su mille. Qui abbiamo però encefalite e le persone possono andare incontro a morte. Capita di più nei soggetti fragili come anziani e immunodepressi, pensiamo anche a chi è in cura per un tumore che segue una terapia che porta ad immunodepressione».

«Quest’anno  – ha continuato – è stata colpita tutta l’area intorno al Po, soprattutto Veneto, Emilia Romagna e alcuune zone di Lombardia e Piemonte. Le zanzare interessate sono le comuni zanzare culex che sono quelle che incontriamo tutti i giorni. Ci sono però, va detto, due tipi di culex, la molestus che punge solo l’uomo; l’altro tipo vive all’aperto e si nutre di sangue di uccelli, uccelli che sono serbatoio dell’infezione. Questo favorisce la trasmissione del virus fra persone e animali. In alcuni casi si formano ibridi che pungono uomini e animali (uomo compreso) senza distinzione. Quando questo avviene aumenta ovviamente il rischio per l’uomo» ha concluso il Presidente.

Articoli correlati
Anziani e salute, Iss: “Uno su quattro rinuncia alle cure”
L'Iss: "La rinuncia alle cure è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate o per bassa istruzione e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia"
di I.F.
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Vivere con un cane o un gatto rallenta il declino cognitivo
Uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato che la convivenza con un animale domestico può rallentare il tasso di declino cognitivo man mano che si invecchia, soprattutto se si porta a spasso il cane
Dengue: il rilascio di zanzare portatrici del batterio Wolbachia ha ridotto l’incidenza in Colombia
Funzionale la strategia che prevede il rilascio di zanzare portatrici di Wolbachia, un batterio che impedisce all’insetto di trasmettere virus della Dengue. O almeno è stato così nelle tre città della Colombia, dove è stato testato con successo il nuovo approccio. Nei quartieri in cui le zanzare modificate con Wolbachia erano ben radicate, l’incidenza della Dengue è diminuita del 94-97%. A fare il punto è stata Katie Anders, epidemiologa presso il World Mosquito Program
Cani e gatti sono serbatoi di virus, da quello della rabbia al Sars-CoV-2
Gli animali da compagnia sono possibili veicoli di infezioni e malattie, ancora in gran parte sottovalutati. La dinamica dei rischi legati ai contatti tra esseri umani e animali domestici è in continua evoluzione, influenzata dai cambiamenti sociali e ambientali degli ultimi anni. A dirlo è un gruppo di ricercatori internazionale in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"