Il direttore dell’Ufficio Formazione ECM di Agenas: «Dal prossimo anno verifiche e sanzioni per chi non è in regola con i trienni prorogati al 31 dicembre. Imparare a pianificare aggiornamento per non ridursi all’ultimo»
Cresce l’impegno di Agenas per migliorare l’offerta formativa per l’aggiornamento continuo di medici e professionisti sanitari. Riprese le visite ispettive durante gli eventi residenziali e rafforzato il confronto con i provider dei corsi ECM, l’attenzione è rivolta allo sviluppo di percorsi formativi che siano adeguati alle esigenze dei professionisti. Ad evidenziarlo ai nostri microfoni è Achille Di Falco, direttore dell’Ufficio Formazione ECM dell’Agenas.
«Sappiamo che oggi esistono limiti importanti, che tuttavia consideriamo un punto di partenza per strutturare il nostro lavoro insieme ai provider – dichiara -. Bisogna innanzitutto imparare a scegliere gli strumenti formativi più adeguati rispetto ai professionisti, ma anche alle organizzazioni e ai contesti in cui questi operano, intervenendo anche sul numero di crediti da attribuire ad ogni singola attività formativa tenendo conto della durata e della tipologia del corso. Su questo è già all’opera un gruppo di lavoro all’interno della Commissione».
Un lavoro volto quindi a rendere sempre più accattivante e utile la formazione continua per convincere i più scettici ad aggiornarsi per restare al passo con gli sviluppi della medicina ed offrire al paziente il migliore trattamento possibile. Andando oltre il mero obbligo normativo e le sanzioni ad esso strettamente correlate che, come annunciato dalle principali istituzioni del settore, inizieranno a colpire nei primi mesi del 2022 coloro che non risulteranno in regola con i trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019, prorogati al 31 dicembre 2021.
«Gli organismi deputati alla verifica (ovvero gli Ordini professionali, ndr) cominceranno ad effettuare i controlli e ad adempiere a quanto previsto da molto tempo dalla norma – spiega Di Falco -. Non è nulla di nuovo, la scadenza del 31 dicembre è solo un cut off che serve a ricordare a tutti i professionisti sanitari i propri diritti e i propri doveri. L’invito è quindi di approfittare di queste ultime settimane e di imparare a pianificare su base triennale il proprio aggiornamento senza ridursi all’ultimo, quando magari si è costretti a scegliere iniziative formative non del tutto adeguate alle proprie esigenze», conclude Di Falco.
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