Lavoro e Professioni 7 Luglio 2020 12:22

Borse di specializzazione, medici delusi dal Dl Rilancio. Le reazioni della categoria e le proposte di Lega e M5S

Secondo gli specializzandi, mille borse in più dal 2022 non risolvono il problema dell’imbuto formativo. Anaao Giovani è pronta a tornare in piazza, mentre Cinque Stelle e Lega propongono una riforma strutturale della specializzazione medica

Borse di specializzazione, medici delusi dal Dl Rilancio. Le reazioni della categoria e le proposte di Lega e M5S

La montagna ha partorito il topolino. Nonostante i proclami di tutte le forze politiche che dal megafono di Piazza Montecitorio avevano annunciato vicinanza ai giovani medici che protestavano contro l’imbuto formativo, l’aumento delle borse di specializzazione contenuto nel Dl Rilancio è stato molto inferiore alle aspettative.

L’emendamento all’articolo 5 del Decreto ha autorizzato un’ulteriore spesa di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e di 26 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 per un aumento stimato di borse di specializzazione di mille unità. Soldi che si vanno ad aggiungere ai 105 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e ai 109,2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per finanziare 4.200 ulteriori contratti di formazione specialistica.

Alla fine dunque l’opera di sensibilizzazione davanti Montecitorio non ha prodotto, almeno per il momento, i risultati sperati e le associazioni che raccolgono i medici specializzandi tornano sul piede di guerra.

AUMENTO BORSE DI SPECIALIZZAZIONE, LA REAZIONE DI ANAAO GIOVANI

«Sicuramente scenderemo di nuovo in piazza, le proveremo tutte – afferma sconsolato Pierino Di Silverio, responsabile Anaao Giovani -. Siamo ancora al punto di partenza. Il Dl Rilancio prevede 4200 borse non strutturali e poi un aumento per il 2022 di mille borse l’anno. Anche se riuscissero a metterle da quest’anno, raggiungeremmo 16mila borse, comprese quelle destinate alla Medicina generale. Ma a settembre i partecipanti al concorso saranno almeno 23mila. L’imbuto formativo resta così intatto, anzi sono ora 7mila i medici che rischiano di rimanere fuori dalle specializzazioni, mille in più dei medici stimati nell’imbuto formativo sinora».

A rendere ancora più tesa la situazione anche la decisione del ministro dell’Università Gaetano Manfredi di aumentare di 1500 unità i posti nelle Facoltà di Medicina: «Dopo averci convocato il ministro Manfredi non si è neanche presentato e sembra essere sordo non alle nostre richieste ma alla realtà dei fatti – continua Di Silverio -. Non mancano medici ma specialisti. Neanche questa pandemia sembra aver quantomeno aiutato ad aprire gli occhi. Al di là di un errore politico di cui dovranno dar conto, c’è un errore nella concezione del SSN che viene visto come una spesa anziché una risorsa».

IL COMMENTO DI FEDERSPECIALIZZANDI

Nemmeno FederSpecializzandi è soddisfatta della soluzione trovata, anche se apprezza l’aumento di borse stabilito per quest’anno: «L’insoddisfazione generale riguarda il fatto che la politica anche questa volta non ha dato una vera e propria ricetta per risolvere una volta per tutte l’imbuto formativo – spiega il presidente di FederSpecializzandi Mirko Claus -. È una situazione paradossale. L’aumento dei contratti c’è ma ora chiediamo alla politica di fare uno sforzo ulteriore».

«Quest’anno abbiamo un incremento importante rispetto agli 8800 contratti messi a bando l’anno scorso – aggiunge Claus -. Ma noi chiediamo che questi provvedimenti diventino strutturali. Non possiamo pensare che per ogni legge di stabilità ci sia una battaglia per garantire questi posti. Chiediamo una programmazione trasparente e condivisa con le Regioni, lo Stato e le Università. La programmazione non può avvenire su stimoli e impulsi legati alle esigenze del contingente, quando sappiamo che quei numeri hanno un effetto a cascata».

IL PUNTO DI VISTA SULLE BORSE DI SPECIALIZZAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE LIBERI SPECIALIZZANDI

Spera ancora in un miracolo Gabriella Di Pietro di ALSAssociazione Liberi Specializzandi: «Stiamo cercando di metterci in contatto con il ministro Manfredi per cercare di smuovere la situazione nel più breve tempo possibile. C’è un interesse politico importante, però poi alla fine c’è sempre qualcuno che si mette di traverso e cambia le carte – spiega Di Pietro -. Non ha senso aumentare i posti a Medicina senza prima aver sistemato l’imbuto formativo. Al momento questo discorso non è giusto farlo perché ci sono ancora colleghi che devono entrare in specializzazione».

LA REAZIONE DEL M5S

Quando chiedo a Manuel Tuzi, parlamentare M5S e medico fresco di specializzazione, se è soddisfatto dell’aumento di borse di specializzazione, il commento a caldo è una risata amara: «No, non siamo soddisfatti. Questa è la dimostrazione tangibile che purtroppo aumentare le borse e sperare ogni anno che ci sia un incremento non risolve il problema – spiega Tuzi -. Non ci possiamo trovare ogni anno a fare sempre la solita lotta tra poveri. Per risolvere il problema serve affrontare il tutto con una riforma strutturale che suddivida il problema e l’esborso economico tra Regioni e Stato. Il Recovery fund potrebbe essere una strada da percorrere per il 2021».

L’emendamento presentato da Tuzi e dal M5S non è andato a buon fine: prevedeva un aumento di duemila borse già a partire da quest’anno. Una flebile speranza potrebbe arrivare dal prossimo scostamento di Bilancio che ci sarà nel mese di luglio: «La strada è in salita però la partita non è chiusa. Bisogna fare i conti con la realtà».

Tuzi annuncia anche di aver avuto un incontro al Miur per parlare di una possibile riforma della specializzazione medica: «Ci siamo trovati d’accordo su una serie di punti tra cui quello di provare a riformulare il primo anno. Attualmente i medici fanno un anno in un settore specifico, poi l’anno successivo capiscono di voler intraprendere un’altra specializzazione e quindi devono ricominciare da capo: un danno sia per loro che per la collettività che perde una borsa programmata».

«La soluzione che io ho immaginato è un primo anno con un tronco comune generale, prolungando il periodo da 4-6 mesi a un anno e rendendolo valido per l’area in questione: area medica, area chirurgica, area dei servizi. Il medico mette in pratica quello che ha imparato dalla laurea e a cimentarsi concretamente. Il secondo anno, se non entra nella specializzazione desiderata, riparte ma direttamente dal secondo anno della specializzazione perché il tronco comune che ha fatto gli permette di considerare valido il primo anno».

Anche Tuzi contesta l’aumento di posti alle Facoltà di Medicina, per lo meno fatto in questo modo: «Trovo poco serio da parte di qualsiasi governo parlare di incremento del numero di posti a Medicina quando non c’è una seria programmazione per rispondere a questa emergenza. Per me prima di qualsiasi incremento di ingressi a Medicina si deve risolvere il problema del post-laurea. Risolto quello allora possiamo fare tutto».

L’OPINIONE DI LEGA GIOVANI

Anche Luca Toccalini, deputato e coordinatore della Lega Giovani, aveva provato con un emendamento ad aumentare i posti in specializzazione: il suo testo, poi stravolto dalla riformulazione, prevedeva 7mila borse di specializzazione in più per il 2020 e 5mila in più per il 2021 e il 2022. «Alla fine sono stato aggiunti 128 milioni spalmati in 5 anni. Quello che noi auspichiamo è che questo sia un punto di partenza tale da arrivare nel tempo se non a coprire a limitare il più possibile l’imbuto formativo. Ci saranno 50mila medici che nei prossimi anni andranno in pensione, e il rischio è di non avere più medici che andranno a sostituirli» spiega Toccalini a Sanità Informazione.

Anche Toccalini chiede una riforma strutturale della specializzazione: «Basta con provvedimenti spot, che possono servire nel breve periodo. Finite le risorse si torna punto e a capo. Occorre attivare l’Osservatorio degli specializzandi che ad oggi non risulta ancora costituito, e questo è un problema perché mancano due mesi al test del 22 settembre. Con i cambiamenti dovuti alla riorganizzazione per il Covid il rischio è che gli specializzandi che ce la faranno possano essere destinati a strutture non adeguate».

Anche Toccalini si dice in disaccordo con l’aumento dei posti a Medicina che «devono essere proporzionati a un aumento dei posti di specializzazione», ma è meno ottimista del collega Tuzi sulla possibilità di reperire altri fondi per le borse di specializzazione con il prossimo decreto: «Nel decreto annunciato il governo vorrebbe spostare altri 8 miliardi andando di fatto a coprire quei settori che sono stati dimenticati: turismo, scuole paritarie, ecc. Sarà difficile reperire altre risorse. Noi siamo a disposizione nel caso in cui il governo voglia farlo. Ad oggi non è all’ordine del giorno».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
«Presidente Draghi, siamo “giovani” medici ospedalieri ma alle favole non crediamo più»
Lettera aperta di Anaao Giovani al Premier Mario Draghi
di Anaao Giovani
Dalla Lega al Pd, l’obbligo vaccinale convince le forze politiche. Fuori dal coro Fdi: «Misura inefficace»
Tutte le forze di maggioranza approvano la misura varata il 5 gennaio dal CdM. Secondo Paola Boldrini (Pd) misura necessaria «per la collettività e per dare sollievo ai professionisti sanitari ormai al collasso». Tiramani (Lega) rivela: «Io minacciato dai no vax». Per il M5S «bisogna agire presto per evitare che gli ospedali siano di nuovo paralizzati dall'emergenza»
Le borse di specializzazione saranno troppe rispetto ai laureati. Anaao: «Spreco di oltre 2mila milioni di euro»
«Nel 2026-2027 si avranno 19.800 posti in specialità che non troveranno medici disponibili a occuparli. Reinvestire denaro per rendere la professione più appagante»
Decreto Green pass, Lega: «Approvato nostro odg per incrementare uso anticorpi monoclonali»
I senatori della Lega in commissione Affari costituzionali, firmatari del testo approvato, Luigi Augussori, capogruppo, Roberto Calderoli, Ugo Grassi, Alessandra Riccardi e Daisy Pirovano segnalano che «la Lega è contro il virus e lavora con impegno alla tutela della salute della nostra comunità nazionale: bene, dunque – continuano i parlamentari in una nota – che […]
Accordo sul Green pass e lo strappo della Lega, cosa succede in Aula
La Lega ha votato contro il Green pass nei ristoranti al chiuso insieme a Fratelli d'Italia ed ha aperto una frattura
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...