In concomitanza con la sentenza di appello che conferma il diritto degli ex specializzandi alla giusta remunerazione, i medici di famiglia lamentano un borsa di formazione dimezzata rispetto ai colleghi specialisti
Equiparare le borse di formazione dei medici di base a quelle universitarie degli specialisti. La richiesta arriva in concomitanza con l’affermazione di un diritto che viene finalmente riconosciuto: con una sentenza in Appello è stata infatti confermata la giusta remunerazione per gli ex specializzandi. Mentre all’Hotel Palatino di Roma si celebrava il riconoscimento di quello che è stato per molto tempo un diritto negato a tanti specialisti, per i medici di famiglia la strada è ancora in salita. A parlarne il dottor Massimo Sabatini del Consiglio Direttivo della FIMMG-Lazio.
Le borse dei futuri medici di famiglia non sono ai livelli degli specializzandi, questo è un problema di cui si parla da tempo…
«Si, è un problema che i ragazzi che sono in corso di specializzazione sentono molto, perché loro sono in qualche modo penalizzati rispetto alle specializzazioni universitarie, prendendo una borsa di circa la metà. Per questo motivo vorrebbero essere equiparati agli altri».
Cosa si può fare in concreto? Anche perché chi fa il corso di formazione in medicina generale ovviamente si sente svantaggiato.
«Il problema è che le specializzazioni universitarie hanno un tipo di finanziamento che arriva dal Ministero dell’Istruzione, mentre le specializzazioni in medicina generale vengono finanziate dalla Regione, si tratta di un’organizzazione diversa. Quindi dovrebbero essere le Regioni a decidere di aumentare l’appannaggio delle borse, raddoppiarle per renderle uguali a quelle dell’università. Purtroppo, per ora non se ne parla ancora».
LEGGI ANCHE: #6STATODISCRIMINATO, I MEDICI DI FAMIGLIA SI RIBELLANO ALLE DISCRIMINAZIONI SUBITE DURANTE LA FORMAZIONE POST-LAUREA
Spesso si sente dire dai medici di medicina generale “non siamo medici di serie B”, allora questo potrebbe essere un modo per riaffermare questo concetto…
«Questo sì, però ripeto, è una questione politica di cui è difficile dare contezza per sapere quando e sé questa cosa si appianerà, presumibilmente ci vorrà ancora del tempo».