Dopo il concorso per l’ingresso al Corso di Formazione in Medicina Generale, le prime segnalazioni parlano di numeri decisamente troppo ridotti rispetto al fabbisogno del Ssn. L’avvocato Tortorella spiega cosa può fare chi vuol fare ricorso
A una settimana dalla prova di ingresso al Corso di Formazione in Medicina Generale, cominciano ad emergere le prime criticità riscontrate durante i test. Segnalate da alcuni dei partecipanti, possono essere impugnate per provare un ricorso in caso di mancata ammissione, in attesa dei risultati previsti a fine mese.
Con l’avvocato Marco Tortorella abbiamo esaminato i prossimi step. «Adesso – spiega – stiamo raccogliendo le criticità emerse durante il concorso e valutando se potranno essere tramutate in motivi di illegittimità. Uno dei problemi principali è, a nostro avviso, il numero ridotto dei posti messi a concorso vista la dimostrata strutturale carenza dei medici di base e l’importanza che hanno per il Ssn».
Se un candidato fosse interessato a presentare ricorso, cosa dovrebbe fare? «Rivolgersi a un legale e impugnare dinanzi al tribunale amministrativo la sua esclusione o la sua non ammissione al concorso. Se il ricorso dovesse essere accolto dovrebbe ottenere o l’ammissione e quindi il superamento del concorso, oppure a seconda delle criticità emerse, il rifacimento della prova».
Oltre alle irregolarità riscontrate, l’argomento più affrontato dai dottori presenti ha un’origine antica. Quella della connotazione “di serie B” per chi sceglie la strada della medicina generale. Non solo per vecchi retaggi della professione, ma manifesta anche nella diversa remunerazione per chi sceglie questo tipo di specializzazione.
«Si tratta di un problema storico dei corsi di formazione in medicina generale – conferma l’avvocato – perché hanno un trattamento economico, ma anche giuridico, differente. Sebbene sia previsto il corso a tempo pieno, per molti aspetti analogo a quello di specializzazione medica, coloro che fanno il corso prendono una borsa di studio determinata nel 1991 e così rimasta. Sappiamo che adesso i medici specializzandi prendono quasi il triplo e gli vengono riconosciuti alcuni diritti come l’anzianità di carriera e i contributi previdenziali. Non solo, la borsa di studio per i mmg è anche sottoposta a tassazione».
Qualcuno sta reagendo: «Alcuni medici – conclude – stanno agendo e hanno cause in corso per far valere questa disparità di trattamento sotto l’aspetto della non corretta applicazione delle direttive comunitarie. I medici che hanno svolto i corsi di medicina generale in passato possono ancora agire per far valere questo diritto».
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