«Rispetto al triennio 2011-2013, si aggiorna il 20% dei medici in più» a dichiararlo Sergio Bovenga, Segretario della Federazione degli Ordini dei Medici
«Parliamo di un 54% di medici che si sono certificati già nell’ultimo triennio e questo dato è destinato a migliorare quando si aggiorneranno i professionisti che hanno utilizzato il 2017 per recuperare» l’ha dichiarato Sergio Bovenga Segretario della Federazione degli Ordini dei Medici nel corso di un’intervista rilasciata a Doctor33 riguardo l’aggiornamento professionale del personale sanitario.
Con la proroga in scadenza (concessa ai ritardatari non in regola per il triennio 2014-16) l’attenzione sull’aggiornamento professionale torna alta ed emerge un dato rilevante: «Rispetto al triennio 2011-2013, si aggiorna il 20% dei medici in più – sottolinea con soddisfazione il Segretario Fnomceo -. Finito il 2017 i dati consolidati potrebbero essere persino migliori. Parliamo infatti del triennio formativo 2014-16 concluso l’anno scorso e, come si ricorderà, è stato dato tutto quest’anno come proroga per sanare fino al 50% del debito non solo ai medici e agli odontoiatri, questi ultimi a loro volta perfettamente in linea quanto a percentuali, ma a tutte le professioni sanitarie».
«Rispetto al triennio precedente la situazione è assolutamente migliorata – aveva già dichiarato Bovenga in esclusiva ai microfoni di Sanità Informazione – . Oggi i ¾ dei professionisti iscritti ad Ordini, Collegi ed Associazioni si formano seguendo le regole del sistema ECM. Se consideriamo i giovani esonerati e i pensionati che rimangono iscritti per affezione della professione, risulta evidente che sono pochi i professionisti che non si aggiornano con il programma di formazione continua ECM».
«Ma ancor più, per capire come il sistema stia migliorando, basta osservare come tra i professionisti attivi nella formazione ECM, molte professioni come i medici, gli odontoiatri e i farmacisti certificano la maggioranza dei professionisti, che significa che non solo si formano, ma che lo fanno nel pieno rispetto delle regole e dei limiti previsti. Come ultima nota è doveroso aggiungere che qualche volta i professionisti fanno formazione non accreditata ECM e pertanto difficile da quantificare».
Sul tema sanzioni, il segretario Fnomceo su Doctor33 tiene a precisare: «Bisogna ricordare che l’obbligo di aggiornamento ha radici giuridiche e deontologiche e pertanto deve essere rispettato. Il mancato rispetto comporta non solo una violazione dei suddetti obblighi ma, soprattutto, si traduce anche in mancate opportunità».