Il segretario della Federazione degli Ordini delle Ostetriche a Sanità Informazione: «Aggiornarsi, per un professionista, è anche un dovere etico oltre che un obbligo stabilito dalla legge. Il compito dell’Ordine è proprio quello di certificare la qualità del professionista»
«La formazione post base – quindi anche l’aggiornamento e l’educazione continua in medicina – è assolutamente rilevante e determinante per un professionista sanitario. Il compito dell’Ordine è proprio quello di certificare la qualità del professionista. Al di là del fatto che aggiornarsi, per un professionista, è anche un dovere etico oltre che un obbligo stabilito dalla legge». Sull’importanza dell’aggiornamento professionale Elsa Del Bo, segretario della Federazione nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (Fnopo) ha le idee molto chiare. Più che un’imposizione stabilita dalla legge, lo ritiene un dovere morale e una responsabilità etica nei confronti dei pazienti.
La medicina continua a progredire, la scienza e la ricerca fanno passi da gigante, basti pensare alla conquista di un vaccino anti Covid-19 in meno di un anno. Ampliare le conoscenze, adattarle ai veloci cambiamenti per cogliere le nuove sfide e garantire un’assistenza a 360° ai pazienti, è una necessità che parte, in primis, da medici e professionisti sanitari.
«La cultura dell’aggiornamento – spiega a Sanità Informazione il segretario Fnopo – è già entrata a far parte della mentalità dei professionisti sanitari, molto di più rispetto ad anni fa. Gli stessi operatori sentono l’esigenza di aggiornarsi e andare a frequentare corsi e convegni».
Secondo Elsa Del Bo, dopo la pandemia, la formazione continua in medicina «potrebbe cambiare, perché bisogna tener conto di tutto quello che è successo in questi quasi due anni. Occorre un rinnovamento visto a incentivare e implementare l’aspetto formativo e dare una motivazione in più ai professionisti post Covid per perseguire l’educazione continua in medicina».
Come dichiarato di recente dal sottosegretario alla salute Sileri, ci saranno tre mesi di tempo per recuperare i trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019; poi gli Ordini inizieranno le verifiche sugli iscritti e applicheranno le sanzioni previste dalla legge. Si va dal semplice richiamo alla sospensione, fino alla radiazione.
«Il comitato centrale manderà una circolare per comunicare alle nostre ostetriche che devono mettersi in regola. Il dovere degli Ordini è quello di certificare la qualità del professionista e lo si fa attraverso l’aggiornamento. Tanto è vero che la formazione continua è presente anche in Europa e negli altri paesi europei» conclude il segretario Fnopo.
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