Formazione 14 Febbraio 2023 16:15

Empatia la “pillola” che ogni medico dovrebbe avere: ora diventa un Master

All’Università Milano Bicocca nasce il primo master in Medical Humanities e Narrazione in Medicina rivolto ai professionisti della sanità per costruire relazioni empatiche con pazienti e familiari

Empatia la “pillola” che ogni medico dovrebbe avere: ora diventa un Master

Il successo di una cura dipende molto dall’empatia che si instaura tra medico e paziente. Lo dicono le statistiche, infatti, un rapporto empatico efficace tra medico e paziente aumenta fino al 40% l’efficacia delle cure, migliora l’aderenza terapeutica e diminuisce di quattro volte il rischio di effetti collaterali e ricoveri.

Tre donne per migliorare  l’empatia tra medico e paziente

Dati significativi che hanno spinto tre docenti, non a caso donne, a progettare un Master di 1° livello in Medical humanities e Narrazione in Medicina  presso l’Università Milano Bicocca. Sono Maria Grazia Strepparava docente della scuola di Medicina e Chirurgia, psicologa e responsabile di psicologia clinica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza ; Micaela Castiglioni, del dipartimento di Scienze della Formazione e Cristina Riva Crugnola del Dipartimento di Psicologia dinamica che hanno deciso di puntare sull’aspetto relazionale, unendo a solide competenze nella cura, la capacità di costruire relazioni empatiche con pazienti e familiari.

Tre fasi di intervento

«Se si guardano le ricerche, le valutazioni dicono che le donne tendono ad essere un poco più empatiche degli uomini – spiega Maria Grazia Strepparava – il processo di empatia è fatto di diverse fasi, c’è una empatia cognitiva che è la nostra capacità di capire i contenuti della mente dell’altro; c’è una empatia affettiva che è la capacità di risuonare con i segnali emozionali degli altri e poi c’è la necessità di trasformare in azioni adeguate ed appropriate ciò che abbiamo compreso dell’altro cognitivamente ed emotivamente. Quindi dobbiamo lavorare per migliorare la comprensione delle ragioni delle persone assistite».

Nuove tecnologie ma senza dimenticare i rapporti umani

Realizzato in collaborazione con la Scuola Holden, l’Accademia di Belle Arti di Brera, il Teatro Officina, Ospedale San Gerardo di Monza e le associazioni Salute allo Specchio dell’Ospedale San Raffaele, Medicinema Italia dell’Ospedale Niguarda e Una mano alla vita, il Master nasce dunque dalla volontà di formare professionisti della Sanità in grado di operare in un contesto di cura con nuovi strumenti, anche innovativi, ma tenendo conto della sensibilità umana che non deve venire meno. «La buona medicina si basa anche sulla capacità di utilizzare al meglio la narrazione, la capacità di raccontare storie – evidenzia la docente – mentre la capacità di ascoltare le storie dei pazienti aiuta a collocare i gesti clinici della cura e al tempo stesso ad affinare la comprensione delle ragioni delle persone assistite».

Più empatia meno denunce per malpractice e logoramento da corsia

Capacità di ascolto, comprensione, rispetto dei bisogni, sentimenti di resilienza conditi con un linguaggio semplice, preciso che arrivi diritto al cuore: sono questi gli elementi essenziali perché la “pillola” dell’empatia funzioni e dia i suoi benefici anche per ridurre le denunce per malpractice e la sindrome da logoramento che colpisce i medici ospedalieri. «Una parte di studio è legata alle tecniche di comunicazione – prosegue la responsabile di psicologia clinica di Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza – una parte è dedicata alla storia della medicina e all’antropologia, oltre a tutti gli insegnamenti pedagogici che offrono materie come arte e teatro».

A chi è rivolto il 1° Master in empatia

Destinatari del corso gli operatori sanitari (medici, infermieri e OSS), « ma anche psicologi e pedagogisti», aggiunge la docente che sottolinea i vantaggi che un Master di questo tipo può offrire ad un sistema logorante e spesso al centro di tensioni con i pazienti. «La nostra è una piccola goccia in un grande mare, per agevolare la comprensione reciproca – rimarca Strepparava –  nei momenti di fragilità dei pazienti e di fatica per medici e più in generale di tutti gli operatori sanitari». Le iscrizioni al 1° Master in Medical Humanities sono aperte fino all’11 aprile 2023 e le lezioni inizieranno il 26 maggio per concludersi un anno dopo.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...
Advocacy e Associazioni

Cirrosi epatica, i pazienti chiedono meno burocrazia e maggior accesso al teleconsulto

Nella nuova puntata di The Patient Voice, Ivan Gardini (EpaC Ets), Ilenia Malavasi (Affari Sociali) e Francesca Ponziani (Pol. Gemelli)