Maria Grazia Pompa (Direzione Generale del Ministero della Salute): «Risposta coordinata imprescindibile per tutelare gli operatori sanitari in prima linea»
Una lezione importante, quella tenutasi nei giorni scorsi al Ministero della Salute in occasione della Tavola Rotonda “La lezione di e-bola”.
Per due motivi: per non ripetere gli errori del passato nella gestione delle epidemie e per avere un approccio innovativo e coordinato per fronteggiarle nel presente e nel futuro, con una parola d’ordine, anzi due: formazione e informazione. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Maria Grazia Pompa, Direzione Generale Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute, nonché Direttore Ufficio Malattie infettive, profilassi internazionale e bioterrorismo, che era tra i relatori della Tavola Rotonda.
Dottoressa, qual è la lezione che ha lasciato Ebola?
«La necessità fondamentale di una preparazione degli operatori sanitari sia nella gestione dell’emergenza sia nella comunicazione all’esterno di quello che sta accadendo. Sicuramente poi, di uno stretto contatto con tutte le organizzazioni internazionali per una risposta coordinata, in sintonia con le necessità dell’emergenza».
A tal proposito, si è avvertito un gap da colmare, qualcosa è andato storto nella gestione dell’emergenza tanto da richiedere un coordinamento a livello internazionale?
«Ogni emergenza rivela sempre delle criticità. E dopo ogni emergenza si fa sempre una sorta di riflessione, e le “lezioni” apprese, come oggi a quest’evento, ci mostrano quanto altro c’è ancora da fare, sia a livello di comunicazione che di formazione immediata, e l’informazione per tutti coloro che sono in prima linea nell’affrontare l’emergenza, quindi gli operatori sanitari in primis. Questo è un punto fondamentale emerso anche in questa emergenza Ebola. D’altra parte però in Italia possiamo contare su una rete di risposta nei reparti di malattie infettive molto ben organizzata e distribuita sul territorio che risponde bene e che permette di avere qualche certezza. Ma comunque, mai abbassare la guardia».