Il fenomeno è causato dagli «anoressici e bulimici della formazione». Il presidente del Consorzio: «Per il prossimo triennio possibili novità». Stella (FNOMCeO): «Regionalismo differenziato non accentui differenze in tema di offerta formativa»
Il sistema ECM complessivamente sta crescendo; la certificabilità della formazione dei singoli professionisti no. È il dato più lampante che è emerso nel corso delle Giornate di approfondimento sulla formazione del medico organizzate nei giorni scorsi a Bari dalla FNOMCeO e dall’Ordine dei Medici del capoluogo pugliese.
È stato il presidente del Consorzio Co.Ge.A.P.S. Sergio Bovenga ad illustrare i numeri relativi alla formazione ECM: «Sappiamo che il numero di crediti erogati nel triennio 2014-2016 è stato maggiore rispetto al triennio 2011-2013. Sappiamo anche che il triennio in corso, che si concluderà alla fine del prossimo dicembre, sta registrando un’ulteriore crescita e avrà dei numeri maggiori rispetto al triennio precedente. Tuttavia, non registriamo lo stesso aumento nel numero di medici certificati, che cioè ottengono tutti i 150 crediti previsti dalla Legge».
Un fenomeno che si verifica a causa di quei professionisti che Bovenga definisce «gli anoressici e i bulimici della formazione»: nel triennio 2014-2016, oltre 100mila professionisti hanno conseguito più di 200 crediti ECM – con recordmen che arrivano anche a 1500 crediti –, contribuendo alla crescita complessiva del sistema; ma ci sono anche molti operatori della sanità che non hanno concluso l’iter formativo e che non erano quindi certificabili. Numeri che registrano anche significative differenze regionali: nel triennio scorso, si è passati dal 40% di medici e professionisti sanitari certificati nel Lazio al 60% dell’Umbria.
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Una forbice ampia, quindi, che rispecchia le differenze registrate nelle singole Regioni in tema di offerta formativa. E che potrebbe allargarsi ancor di più in caso di regionalismo differenziato. È stato proprio questo l’argomento al centro dell’intervento di Roberto Stella, responsabile dell’area formazione della FNOMCeO: «Le autonomie avranno sicuramente un risvolto sulla formazione – spiega – ma dovremo vedere se concorreranno ad un miglioramento dell’offerta formativa nel rispetto di alcuni standard che dovranno continuare ad essere uguali su tutto il territorio nazionale. Le diseguaglianze che oggi registriamo in tal senso, e che possono influenzare la qualità delle cure, non dovranno essere accentuate dalle autonomie regionali».
«Dobbiamo lavorare affinché queste differenze vengano colmate – aggiunge Bovenga –, in modo da far crescere le opportunità di formazione offerte a tutti i professionisti, il numero di certificazioni e, quindi, l’intero sistema salute».
Per «favorire l’aggiornamento dei medici» e «migliorare il loro portfolio di competenze», la commissione nazionale ECM ha adottato una serie di iniziative ed incentivi. L’ultima, è l’innalzamento da 30 a 50 crediti formativi del bonus di cui hanno diritto i professionisti sanitari che costruiscono un dossier formativo individuale o di gruppo: «Crediamo sia opportuno creare le migliori condizioni affinché la formazione sia rispondente ai bisogni professionali dei medici – spiega Stella -. È fondamentale che i professionisti si costruiscano dei percorsi qualificanti che permettano di acquisire delle competenze che siano necessarie al loro specifico tipo di lavoro. Inoltre – prosegue – come istituzione ci siamo trovati di fronte alla necessità di favorire l’aggiornamento e le possibilità di migliorare la formazione dei professionisti anche in termini di crediti formativi. Valorizzare il dossier formativo in questo momento – conclude Stella – significa creare un’ulteriore occasione e opportunità per i professionisti. Si tratta di un aiuto e di un supporto alle loro necessità di tipo formativo».
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La valorizzazione del dossier formativo è solo l’ultima delle novità che sono intervenute recentemente sul sistema ECM. E non è escluso che a breve ne giungano altre: «Nelle prossime settimane – rivela Bovenga – la commissione nazionale ECM valuterà se confermare o modificare le regole per il prossimo triennio formativo. Ci sarà ad esempio da capire se verranno nuovamente introdotte le riduzioni di crediti vigenti in questo periodo formativo e in quello precedente. A breve sapremo quali saranno le decisioni adottate», conclude.