Il Presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri Fausto Fiorile commenta la sanzione comminata ad Aosta a un odontoiatra non in regola con l’obbligo di formazione: «Nel giro di pochi anni il medico se non si forma diventa quasi ‘desueto’, diventa un medico che non ha più tutta la preparazione che dovrebbe avere. Nel momento in cui il presidente CAO o Omceo ha la percezione che ci sia l’inadempienza può intervenire». Poi aggiunge: «Bene formazione a distanza ma serve anche lo scambio»
«La sanzione comminata al collega di Aosta è un primo, importante segnale dell’importanza della formazione e del ruolo che possono svolgere gli Ordini in questo senso». Così Fausto Fiorile, Presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri, commenta a Sanità Informazione la decisione della Commissione Albo di Aosta che per la prima volta ha sospeso un medico, nello specifico un odontoiatra, per non aver rispettato l’obbligo della formazione continua, sanzione ribadita in secondo grado dalla Commissione Esercenti Arti e Professioni sanitarie-CCEPS. Una decisione, quella del presidente del CAO Aosta Massimo Ferrero, che arriva dopo la nota inviata dal Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri Filippo Anelli ai presidenti d’ordine provinciale in cui si sottolinea che dal 2020 accanto alle incentivazioni potrebbero essere intrapresi procedimenti sanzionatori verso gli iscritti che non si aggiornino. Nella sentenza si ricorda che “l’obbligo di formazione e/o aggiornamento previsto da Codice deontologico comprende l’osservanza di analoghi obblighi discendenti a carico dell’iscritto per disposizione di legge o regolamento, come la formazione continua”.
«La valutazione è stata fatta dal presidente CAO di Aosta che ha piena autonomia nel gestire queste situazioni – sottolinea Fiorile – Del resto sappiamo benissimo che già il Codice deontologico prevede l’obbligo di aggiornamento da parte del medico. È già un impegno che il medico si è preso indipendentemente dalla questione ECM e quindi sappiamo quanto sia importante l’aggiornamento per rimanere al passo dei tempi».
Presidente, la decisione ribadisce ancora di più l’importanza della formazione continua per i camici bianchi…
«Nel giro di pochi anni il medico se non si forma diventa quasi ‘desueto’, diventa un medico che non ha più tutta la preparazione che dovrebbe avere. Nel momento in cui il presidente OMCeO o CAO ha la notizia che ci sia l’inadempienza può intervenire. L’ECM obbligatoria è una norma inserita da diversi anni e che obbliga il medico ad aggiornarsi. Siamo andati avanti per anni senza che ci potesse essere un controllo non sapendo poi chi avrebbe dovuto controllare questo tipo di obbligo. Ad oggi qualche elemento di chiarezza in più c’è, perché sembrerebbe che gli Ordini si debbano far carico di questo impegno. La sanzione che arriva a questo punto su un collega che ha disatteso questo obbligo è un primo segnale che la formazione è importante. Tantissimi si formano in modo costante ma probabilmente c’è una parte di professionisti che invece questa formazione non la fa. Noi non siamo d’accordo e da sempre lo diciamo. Siamo provider nazionale accreditato per la formazione continua dei colleghi da tantissimo tempo proprio perché crediamo tantissimo nella formazione».
Come Aio come pensate di incentivare la formazione e convincere i professionisti che è importante per il loro sviluppo professionale?
«Non perdiamo occasione. Noi facciamo una serie di eventi, circa 350 all’anno in tutta Italia, a cura delle nostre sedi provinciali. La nostra attività di formazione nelle sedi è assolutamente massima. Quest’anno organizziamo un congresso internazionale a Chia e un congresso nazionale a Riva del Garda, due eventi culturali di grandissimo spessore sulla formazione. La formazione fa parte del nostro DNA , abbiamo un codice etico all’interno del quale il valore della formazione è messo in grande evidenza. Noi non abbiamo necessità di fare chissà quali promozioni in questo ambito tra i nostri associati perché le facciamo tutti i giorni. La formazione fa parte di noi».
Pensa che lo sviluppo delle nuove tecnologie possa aiutare i medici a formarsi magari anche con la formazione a distanza?
«Sicuramente, gli strumenti come la formazione a distanza sono da utilizzare anche se non credo ci si possa formare solo collegandosi al computer perché la formazione è anche scambio: nel momento in cui partecipo a un evento formativo parlo con i colleghi, ascolto e li formo rispetto all’argomento dell’evento ma poi parallelamente mi confronto e da lì posso ulteriormente trarre stimoli per aggiornarmi su altri temi. Bene la formazione Fad a completamento ma non esclusivamente. È vero che il tempo spesso è tiranno però il professionista deve ritagliarsi tempo per la formazione. Il medico già si forma quando legge un articolo, quando compra un libro. La formazione dobbiamo pensarla come un qualcosa di molto più ampio rispetto alla sola partecipazione a corsi accreditati. Ecco l’importanza della formazione».