Falcinelli (OMCeO Ravenna): «Compito degli Ordini stimolare gli iscritti e verificare crediti». Lazzari (Cnop): «Aggiornamento continuo essenziale»
La formazione ECM come un obbligo deontologico ma anche una necessità non del singolo ma del gruppo, dal momento che il lavoro in équipe multiprofessionale è sempre più diffuso. È ciò che pensa il Presidente dell’OMCeO di Ravenna Stefano Falcinelli, interpellato sull’imminente scadenza del triennio formativo in corso. Medici e operatori sanitari hanno cinque mesi per mettersi in regola con il fabbisogno minimo di crediti richiesti dalla normativa, pena sanzioni che vanno fino alla sospensione e crescenti difficoltà a stipulare una polizza assicurativa.
Secondo il Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Ravenna «lo sviluppo, l’evoluzione, il cambiamento della medicina sono talmente rapidi e impegnativi che essere formati è una necessità professionale, lo dimostra ciò che stiamo vivendo tutt’ora. È una necessità – spiega Falcinelli – che cambia nel tempo: lavoriamo sempre più in gruppo e in équipe. I medici hanno tanti collaboratori e dobbiamo essere in grado di “saper fare insieme”. La formazione, dunque, non è solo una necessità del singolo ma una necessità del gruppo, visto il lavoro in équipe multiprofessionale».
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In riferimento all’ECM, secondo il Presidente dell’OMCeO di Ravenna «in questo particolare periodo è cambiato anche il metodo di formarsi. Se venivamo da un periodo in cui la formazione era residenziale ora è sempre più anche a distanza tramite FAD. Una formazione fatta con strumenti tecnologici e audit per valutare la propria attività. Inoltre, la formazione è importante da un punto di vista professionale – continua – ma diventa sempre più significativa da un punto di vista assicurativo e anche di responsabilità professionale. Nel momento in cui siamo chiamati a rispondere delle nostre azioni e dei nostri comportamenti ovviamente il poter disporre di un percorso formativo valido è necessario e fondamentale».
«Attendiamo dal Co.Ge.A.P.S i dati che ci servono per sapere esattamente e con correttezza quali sono i colleghi in regola – spiega Antonio Magi, il Presidente dell’Ordine dei medici di Roma -. Abbiamo già dei dati di coloro che hanno o meno ottemperato all’obbligo. Il problema è che molti sono fuori dalla possibilità di poter recuperare. Questo è un dato incontrovertibile e agiremo di conseguenza. La legge prevede che dobbiamo mettere in moto un’azione di tipo disciplinare in questo senso e se ne deve prendere atto. Agiremo rispetto alle norme che ci disciplinano». E invita chi invece può ancora recuperare a darsi da fare: «Il consiglio che do a tutti i colleghi è di aggiornarsi il prima possibile, cercate di essere in regola con quelle che sono le norme della formazione continua».
Magi poi ricorda che la mancata formazione comporta anche conseguenze sul piano assicurativo: secondo un emendamento al decreto Pnrr, infatti, i medici e gli operatori sanitari che non hanno raggiunto almeno il 70% del credito del triennio non possono essere coperti da Rc professionale. Si tratta per Magi di «un grosso problema per cui potrebbero trovarsi in grande difficoltà».
Secondo David Lazzari, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, «L’aggiornamento è fondamentale. Quando ci si occupa di salute ci si occupa di scienza perché le professioni sanitarie sono chiamate ad applicare la ricerca scientifica, le evidenze scientifiche che per fortuna evolvono continuamente. È evidente che da questo punto di vista l’aggiornamento è fondamentale. Il sistema della formazione ECM è nato molti anni fa, ha bisogno di essere rivisto ma certamente non può essere eliminato perché esiste una legge nazionale che prevede che tutti gli iscritti agli Ordini sanitari o non sanitari, di qualsiasi tipo, abbiano il dovere di aggiornarsi in modo continuo».
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