I centosei presidenti degli ordini territoriali dei Medici hanno approvato all’unanimità una Mozione, con l’intento di far fronte alla grave carenza di specialisti e di medici di medicina generale attesa per i prossimi cinque anni per via della cosiddetta ‘gobba pensionistica’, e di portare al completamento del percorso di specializzazione i 15cimila medici ancora intrappolati nell’‘imbuto formativo’
Cinque punti fermi da cui partire per costruire, insieme al Governo e al Parlamento, un rinnovamento a tutto tondo della formazione del Medico. A metterli nero su bianco sono stati i centosei presidenti degli ordini territoriali dei Medici, che, riuniti oggi in Consiglio nazionale, hanno approvato all’unanimità una Mozione, con l’intento di far fronte alla grave carenza di specialisti e di medici di medicina generale attesa per i prossimi cinque anni per via della cosiddetta ‘gobba pensionistica’, e di portare al completamento del percorso di specializzazione i quindicimila medici ancora intrappolati nell’‘imbuto formativo’, laureati, abilitati ma bloccati nell’attesa di poter accedere alle scuole e poi al Servizio Sanitario Nazionale.
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Ecco, di seguito, quanto il Consiglio Nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) chiede a Governo e Parlamento:
«Oggi abbiamo approvato una mozione ‘storica’, con la quale si definisce come unitario il percorso formativo del Medico – ha affermato, nelle conclusioni, il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli -. Possiamo prevedere alcune soluzioni ‘tampone’ alla carenza di medici ma non possiamo mai dimenticare che gli specialismi sono una grande conquista e un fiore all’occhiello del nostro Servizio Sanitario Nazionale, garanzia per ogni cittadino della qualità del sistema e delle cure».