Lamentele sul ritardo nella comunicazione della nuova formula del quiz. Per i giovani aspiranti medici partenopei il numero chiuso è “da rivedere” e le irregolarità sono date per scontate
Sono questi i giorni della verità per le migliaia di studenti che il 3 settembre si sono cimentati con i test d’accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia di tutta Italia. Dalla pubblicazione della graduatoria anonima il 17 settembre a quella nominale attesa per il prossimo 27 settembre, è arrivato il momento di maggiore tensione e incertezza.
Ma, al di là dei comprensibili timori e della forte volontà di realizzare il sogno di una vita, come la pensano realmente gli studenti sulla questione del numero chiuso? Lo considerano un valido criterio di selezione attraverso cui il merito e lo studio vengono premiati, o solo l’ennesimo bastone fra le ruote in un percorso già pieno di ostacoli e punti interrogativi? In una serie di interviste a caldo presso il complesso universitario di Monte Sant’Angelo durante la giornata dedicata ai test di accesso a Medicina, i giovani aspiranti medici napoletani si sono sbottonati e hanno confidato ai nostri microfoni le loro sensazioni spesso contrastanti: da un lato la voglia di emergere, e la fiducia nella propria preparazione, dall’altro la paura che essere preparati potrebbe servire a poco in caso di irregolarità e di quiz improntati maggiormente sulla cultura generale rispetto agli anni scorsi.
Come Ruben, che appare sereno e fiducioso, ma nonostante ciò confessa: «Un pizzico di fortuna ci vuole sempre». E sul numero chiuso la pensa così: «Ok la selezione, ma questa potrebbe essere fatta durante il primo anno accademico e non a monte». Un sistema alla francese, insomma. Ma di una cosa è certo: «Ogni anno ci sono irregolarità, ma io credo che una buona preparazione sia l’unica cosa che conta davvero».
Per Alessia e Federica, amiche inseparabili anche nell’affrontare il test, il numero chiuso è un criterio più che valido. Quello che non si aspettavano, però, è la tipologia di test diversa dall’anno scorso: «Più domande di cultura generale e meno di logica, ma il vero problema è che ci hanno avvisati di questo cambiamento molto tardi». E sulle irregolarità: «Ormai le diamo per scontate, ma noi tiriamo dritto per la nostra strada, anche facendo ricorso se dovessero essercene gli estremi».
Ed anche per Pasquale, che ha già tentato il test per accedere alla facoltà di Biotecnologie ed è ora alle prese con quello per Medicina, la struttura dei quiz sarebbe da rivedere: «Non è giusto che a far crollare i sogni di un aspirante medico possano essere delle domande di cultura generale. La reale attitudine allo studio della Medicina è qualcosa che si vede nel corso del tempo».
Giorgia invece non ha una buona opinione del numero chiuso, ed è sicura che siano in molti a pensarla come lei. Soprattutto, è sicura delle anomalie e delle scorrettezze che si verificano ogni anno nelle aule dove si tengono i test. A confermare la sua teoria, un giovane studente che preferisce restare anonimo e che intercettato dalle nostre telecamere subito dopo i test sbotta: «Come ogni anno qualcuno col telefonino in aula c’è sempre. Questa cosa va denunciata».
E – come ogni anno – saranno proprio questo genere di irregolarità, insieme a molte altre, a dare il via a un’ondata di ricorsi. A supporto di genitori e studenti, Consulcesi ha messo a disposizione il portale web www.numerochiuso.info. All’interno del portale saranno, inoltre, consultabili tutte le novità inerenti il test. A loro disposizione ci sono anche 1000 consulenti consultabili gratuitamente attraverso il numero verde 800.189091.