«Risultato straordinario» per il ministro Speranza. Soddisfatti Ordini e sindacati
Le borse di specializzazione in medicina finanziate dal Governo per l’anno accademico 2020/2021 sono 17.400. Il ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e con il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, ha firmato il decreto che prevede 4.200 borse di specializzazione in più. L’aumento da 13.200 contratti inizialmente previsti a 4.200 è stato possibile grazie a quanto previsto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per rispondere ai fabbisogni segnalati dalle Regioni e dalle PA.
«Per il 2021 il Governo mette a disposizione 17.400 borse di specializzazione in medicina – ha affermato il ministro Speranza – per altrettanti giovani laureati. Sono il doppio di quelle che esistevano fino a due anni fa e quasi il triplo di quelle stanziate negli anni precedenti. È un risultato straordinario – ha aggiunto – e pone le fondamenta per il SSN del futuro».
Il ministro Messa ha precisato che il Governo è riuscito a rispondere «alle richieste di un fabbisogno formativo decisamente aumentato grazie a una rete universitaria forte, adeguata, pronta a rispondere alle sollecitazioni e alle richieste in continua evoluzione senza cedere sulla qualità dell’offerta».
«Negli ultimi anni – si legge nella nota del ministero – il numero delle borse di specializzazione finanziate dallo Stato è stato in costante crescita, passando dalle 5.000 nell’anno 2014/2015 alle 13.400 del 2019/2020 per toccare il numero di 17.400 di questo anno accademico».
Il Ministero della salute e il Ministero dell’università e della ricerca ricordano il test di ammissione alle prove di specializzazione si svolgerà il prossimo 20 luglio. Con un decreto del ministro dell’Università e della Ricerca si definirà la distribuzione dei posti presso le diverse Scuole di specializzazioni mediche.
Il Presidente della Fnomceo Filippo Anelli parla di «un risultato mai raggiunto negli anni passati» e ringrazia il ministro Speranza «per il suo impegno senza sosta per il raggiungimento di questo obiettivo» quello dell’Economia Franco e il ministro Messa «per aver aumentato l’offerta senza cedere sulla qualità».
«La lezione del Covid non è rimasta inascoltata – continua Anelli -. Ci si è finalmente resi conto che non mancano i medici, ma gli specialisti. Specialisti che vanno formati nei tempi previsti, per rendere il nostro SSN responsive sia di fronte alla routine sia di fronte alle emergenze, come è stata e continua ad essere la pandemia di Covid».
Per Anelli è ora concreta la possibilità di assorbire l’imbuto formativo, permettendo a tutti i medici di completare il loro percorso. Il prossimo passaggio deve essere «emettere anche il bando per il Corso di Formazione Specifica per la Medicina Generale, portando i posti nel post lauream a circa ventimila. E formando sia gli specialisti, che si focalizzano su un apparato, sia i medici di medicina generale, che leggono l’organismo nel suo insieme, e, con la loro prossimità e con il loro rapporto peculiare con il cittadino, costituiscono il front office del nostro Servizio Sanitario». Prossimo passo sarà, infine, «l’atteso provvedimento normativo che, per legge, faccia corrispondere a ogni laurea in Medicina un posto nelle Scuole o al Corso, rendendo la formazione del medico un unicum» conclude Anelli.
«Finalmente un fatto concreto di cui siamo molto soddisfatti». È il commento compiaciuto del segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi. Finalmente – afferma – viene data una spallata importante, anche se non definitiva, all’imbuto formativo che per anni ha afflitto migliaia di medici laureati con le loro famiglie e che dà ossigeno vero al SSN soffocato da anni di tagli. Ora, secondo Filippi «dopo questo sforzo straordinario, mai visto prima, è necessario adeguare definitivamente i fabbisogni formativi a quelli di personale e agli standard assistenziali. Serve un piano di assunzione straordinario, ad iniziare dallo sblocco del tetto di spesa per il personale, impegno che il Ministro Speranza ha già assunto in diversi contesti» conclude Filippi.
«Finalmente un Governo che finanzia un aumento delle borse per la Specializzazione di giovani medici». Così Aldo Grasselli, Presidente della Federazione Veterinari Medici e Dirigenti Sanitari sull’aumento di 4.200 contratti per rispondere ai fabbisogni di medici specialisti segnalati dalle Regioni. Una «svolta importante», scrive il Presidente di FVM in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, che aggiunge: «Se ciò è stato possibile grazie a quanto previsto nell’ambito del Pnrr, chiediamo al Ministro della Salute e a tutto il Governo di aprire uno spiraglio alle borse di studio per le altre professioni sanitarie se non ad un nuovo modello di specializzazione attraverso contratti di formazione/lavoro nei Teaching hospital e nei servizi territoriali di tutti i professionisti della dirigenza medica e sanitaria». Medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi, ecc. sostengono infatti le loro specializzazioni «a proprie spese, spesso non hanno accesso ai servizi del Ssn e non entrano “in squadra” in modo funzionale ma seguono studi essenzialmente accademici mentre attraverso contratti di formazione lavoro e borse di studio potrebbero essere utilmente inseriti anche in percorsi di apprendimento sul campo al fianco dei medici specializzandi. La sanità ha bisogno anche di loro».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato