La proposta di legge, che vede come prima firmataria la senatrice Maria Cristina Cantù, prevede la creazione in via sperimentale per 10 anni di un canale di formazione specialistica alternativo al classico percorso di specializzazione da esercitarsi in Irccs e ospedali non universitari con contratti di formazione-lavoro. Tuona il deputato Cinque Stelle Tuzi: «Non posso tollerare che esistano doppi canali, oppure medici di serie A e di serie B. Il buon senso ci dice che la formazione deve prevedere un canale omogeneo»
Sta già facendo discutere la proposta di legge della Lega presentata in Senato che riforma le specializzazioni mediche. Il Ddl a prima firma Maria Cristina Cantù, vice presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama, prevede l’istituzione in via sperimentale per 10 anni di un canale di formazione specialistica alternativo al classico percorso di specializzazione da esercitarsi in Irccs e ospedali non universitari con contratti di formazione-lavoro.
L’obiettivo della legge è quello di fronteggiare la ormai cronica carenza di personale medico: il provvedimento prevede la possibilità di assumere con contratto a tempo determinato gli specializzandi all’ultimo anno.
Dunque, un percorso alternativo che prevede un aumento delle scuole di specializzazione con l’inserimento anche di Ircss e ospedali non universitari (denominati Teaching Hospital) cui saranno corrisposti un numero di posti aggiuntivi per la specializzazione per coloro che sono risultati idonei al concorso nazionale ma non lo hanno vinto. Inoltre viene riservata una quota non inferiore al 10 per cento dei posti aggiuntivi da assegnare alle strutture ospedaliere non universitarie, all’attivazione di posti di specializzazione in medicina di emergenza ed urgenza e anestesia.
TEACHING HOSPITAL
Nel provvedimento si istituiscono degli innovativi contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca nei Teaching Hospital (TH) per le specializzazioni mediche che prevedono una parte di formazione teorica e una parte di attività pratica. Quest’attività di formazione lavorativa si svolgerà sotto la guida di medici con funzioni di tutoraggio (i tutor potranno su base volontaria rimanere in servizio altri 2 anni oltre i 40 di anzianità).
Per l’attivazione dei contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca Teaching Hospital per le specializzazioni mediche è autorizzata la spesa nel limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2029, a valere sulle disponibilità del Fondo sociale occupazione e formazione.
Interessante la novità introdotta dall’articolo 4 del Ddl che introduce la figura dei tutor senior. Infatti l’attività di formazione lavorativa si svolge sotto la guida di medici con funzioni di tutoraggio, riconosciuti dal consiglio della scuola di specializzazione di riferimento tra i dirigenti medici direttori di struttura complessa ospedaliera con almeno cinque anni di anzianità di servizio, che, su base volontaria, al raggiungimento dei requisiti per la quiescenza, richiedano il trattenimento in servizio per un ulteriore biennio, fino al maturare del quarantaduesimo anno di servizio effettivo e al settantaduesimo anno di età. Tali dirigenti sono computati extraorganico, salvaguardando appieno, per ciò stesso, la pianificazione aziendale di budget del personale.
Uno degli obiettivi del Ddl è la riduzione del dualismo nelle cure tra sistema ospedaliero e IRCCS, «grazie a strumenti di condivisione delle competenze cliniche degli IRCCS in modo distribuito ed equiaccessibile sul SSN/SSR, utilizzando meccanismi digitalizzati di supporto diagnostico che rispondano alle richieste sia dell’ospedale che del territorio di una Second Opinion sul modello Virtual Hospital offerta da strutture di terzo livello (IRCCS) sulla diagnosi e sul miglior percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale (PDTA) da pro cessare per la cura del paziente».
M5S CONTRO IL DDL
La proposta trova però già contrario l’altro partner di maggioranza, il Movimento Cinque Stelle. Il deputato pentastellato Manuel Tuzi, medico specializzando e relatore della proposta di legge sulla revisione delle modalità di accesso ai corsi universitari, ha già definito “’inaccettabile” il Disegno di legge. «Non posso tollerare – scrive Tuzi – che esistano doppi canali, oppure medici di serie A e di serie B. Il buon senso ci dice che la formazione deve prevedere un canale omogeneo, un contratto adeguato che consenta a tutti i medici in formazione di avere pari opportunità di formazione lavoro. Nessuno con un po’ di onesta intellettuale può pensarla diversamente».