Consapevoli della necessità di un filtro, c’è chi propone lo sbarramento alla fine del primo o del secondo anno e chi protende per la ‘selezione naturale’
Una sfilza di domande a crocette non è il modo più adatto per selezionare i professionisti del futuro. Lo ripetono come un mantra i protagonisti dei test di ingresso alle facoltà a numero chiuso. A partire da aspiranti medici e professionisti sanitari e dai loro genitori.
Sono (quasi) tutti consapevoli della necessità di un filtro, di una selezione all’ingresso, per evitare il sovraffollamento di aule e laboratori e l’ampliamento di quella pletora di camici grigi che dopo la laurea non entra nelle scuole di specializzazione e rimane incastrata nell’ormai noto imbuto formativo.
Lo sbarramento alla fine del primo o del secondo anno sembra essere la soluzione più adatta per la maggior parte dei ragazzi che si sono fermati a discutere di questo argomento con Sanità Informazione. Far entrare tutti e lasciare che sia la difficoltà del corso di laurea a far andare avanti solo i più bravi è la strada che percorrerebbero altri candidati.
Ma non sono solo gli studenti a chiedere una modifica del percorso. Anche i rappresentanti delle università sono per un miglioramento del sistema del numero chiuso.
«Riteniamo da tempo che vada implementato, non bastano le crocette – ha detto ai nostri microfoni il rettore dell’università Sapienza Eugenio Gaudio -. Servono un test psicoattitudinale, un sistema di valutazione del percorso scolastico e un orientamento specifico, perché la professione sanitaria richiede attitudini particolari».
«Non possiamo aprire a tutti, ma ci potrebbero essere delle soluzioni diverse, come un biennio di prova e poi chi non lo supera dovrebbe orientarsi verso un altro tipo di facoltà», l’opinione di Michele Nicolò, presidente della Commissione dell’Università Federico II di Napoli.
«Il quiz non sceglie la persona migliore per Medicina», il commento netto di Angela Pezzolla, presidente della Commissione dell’Università di Bari.
Ma ormai per quest’anno è andata. I test d’ingresso alle università pubbliche si sono svolti e i ragazzi che vi hanno partecipato stanno aspettando risultati e graduatorie per capire che cosa studieranno nei prossimi mesi. Domani verranno pubblicati i risultati del test per codice etichetta, ma per la graduatoria è necessario aspettare il 29 settembre.
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