Cosa hanno detto i candidati del nuovo TOLC-Med? Promosso per la maggior parte, ma il numero chiuso resta l’ostacolo. Ecco le parole dei candidati…
Sono quasi 73 mila i candidati che quest’anno tenteranno il test di Medicina 2023. I TOLC-Med, la nuova modalità di svolgimento del test di Medicina, sono iniziati questo 13 aprile e procederanno a turni fino al 22. Ogni ateneo italiano ha predisposto delle postazioni a computer per gli iscritti e diviso in tre o più diverse sessioni orarie il test. Sono 14.211 i posti previsti per quest’anno, con la promessa della ministra dell’Università Anna Maria Bernini di un aumento del 20-30%, che non si sa se arriverà prima della graduatoria di settembre.
Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci lo ha ribadito, confermando che si è intenzionati ad aumentare il numero di posti ma non ad eliminare il numero chiuso. Annosa questione che ogni anno alimenta il dibattito sul test e che, recentemente, è stato anche cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini che ne chiedeva un immediato superamento. Schillaci non considera necessaria l’azione invece, in quanto la carenza di personale sanitario sarebbe da ravvisare maggiormente nelle professioni sanitarie – specie quella infermieristica – che tra le fila dei medici. Basterebbe un aumento di posti cospicuo per riparare agli errori di calcolo del fabbisogno di professionisti, che si sono susseguiti negli ultimi anni.
Ne è convinto il ministro, ma lo sono meno gli studenti. Come ogni anno, nonostante la nuova modalità, i candidati hanno protestato contro il numero chiuso e la selezione così serrata. Ad oggi entrerebbe meno del 6% dei candidati: un sogno spezzato per migliaia di giovani. Tante le proposte: ingresso libero con sbarramento, selezione in base alla media, eliminazione totale. «È un peccato dover rinunciare a quello che si desidera fare nella vita per un test – dice una delle candidate in Sapienza a Roma -. Un test che non sempre si possiedono i requisiti per fare perché tante scuole superiori non ti preparano a quello che è richiesto, e si è costretti a fare corsi aggiuntivi a costi esagerati».
In generale il TOLC-Med è comunque stato accolto favorevolmente dagli studenti. La maggior parte di chi aveva già tentato negli anni precedenti l’ha trovato migliore. Sia per la possibilità di ripeterlo almeno due volte in un anno (la prossima sessione andrà dal 15 al 25 luglio), nonché di iniziare a tentare già dal quarto anno di scuola superiore. Sia per l’immediatezza di comunicazione dei risultati: infatti, proprio perché il TOLC è tutto gestito in digitale, ogni candidato può sapere immediatamente il proprio punteggio e il numero di risposte corrette. «Un’ottima cosa – racconta un altro candidato – in quanto è più facile regolarsi sullo studio fatto e su ciò che c’è da migliorare per la volta successiva».
Il vulnus principale è stata invece la gestione delle tempistiche. Nel test gestito nella modalità precedente, c’erano 60 domande da completare in 100 minuti. Il TOLC si svolge in 90 minuti per 50 quesiti, divisi però per materia. Ognuna di esse (Comprensione del testo, biologia, fisica e chimica, matematica) ha un tempo prestabilito di svolgimento (circa 25 minuti), terminati i quali non si può più tornare nella sezione. Tante le lamentele su questo: «La cosa peggiore è che non si può tornare indietro, hai quel tempo per completare la materia e non puoi tornare a controllare, è limitante», spiega uno dei candidati romani.
Dopo la sessione di luglio ognuno potrà inviare il proprio punteggio per la graduatoria, che sarà pubblicata il 5 settembre 2023. A quella data anche per il bilancio della nuova modalità di test e la sua gestione, per ora promossa dai ragazzi.
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