«Passione, preparazione, relazioni umane: così costruirò la mia carriera e il mio futuro»
Esce dall’aula sereno, sorridente di quel sorriso che non è strafottenza, e con una tranquillità che non è indolenza. Nonostante il caldo torrido, nonostante le quattro ore di attesa prima di cimentarsi nel test (a Napoli gli ingressi erano schedulati alle 9 ed il test si è svolto dalle 13 in poi). È accompagnato dal fratello maggiore, sorridente anche lui, e dalla madre, che si tiene con discrezione a distanza, orgogliosa. È impossibile non rimanere colpiti dalla positività emanata dal più giovane aspirante medico della Campania, un ragazzo di appena 17 anni (compiuti da due settimane), che ieri ha varcato i cancelli di Monte Sant’Angelo con un sogno in tasca e tutti i numeri per realizzarli: è vestito di nero, non è superstizioso e a dispetto della sua età anagrafica non appare solo come il candidato più giovane, ma quello più a suo agio. Ecco la sua storia raccontata alle nostre telecamere.
«Sì, è la prima volta che sostengo il test, mi sono appena maturato al liceo scientifico e sono molto entusiasta e fiducioso. Ho compiuto da poco 17 anni, so che di opportunità nella vita ce ne saranno sempre, ma sono soddisfatto del mio studio di questi mesi e del mio impegno».
«Sicuramente è un bene che il test si basi maggiormente su argomenti inerenti a quelli che lo studente affronterà durante il corso della laurea in Medicina o in odontoiatria. In generale, penso che delle domande più mirate aiutino lo studente durante la sua preparazione, perché molte domande di cultura generale possono essere anche dispersive, in un certo senso».
«La preparazione è fondamentale. Vero è che molti argomenti non si trovano all’interno delle domande su cui ci si è preparati, e qui la fortuna può giocare un ruolo, ma la preparazione, che sia frutto di un corso universitario, di un corso individuale, o di gruppo, credo sia il fattore più influente sul punteggio dei test».
«Penso di sì. Fare ricorso è un diritto dello studente di fronte a un errore che può esserci all’interno di un test, che lo studente fa bene ad evidenziare».
«Qualche anno fa, dall’amore per la biologia e la chimica ma soprattutto per la relazione umana che intercorre tra medico e paziente. Sono fermamente convinto che l’aspetto della comunicazione sia alla base di questo tipo di rapporto».
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