Cozza (Direttore Salute Mentale): «Il rientro a scuola con una pandemia ancora in atto può determinare sentimenti di incertezza e di insicurezza»
L’ASL Roma 2 ha attivato il “Servizio di ascolto e di supporto psicologico telefonico scuola-Covid-19”, a cura del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 2, rivolto ai docenti e agli operatori scolastici, agli studenti e ai loro genitori, che sono in condizioni di disagio emotivo per la riapertura delle scuole con le diverse problematiche correlate alla pandemia.
«Il servizio, rivolto alle scuole ubicate nel territorio dell’ASL Roma 2 – si legge in una nota -, permetterà di trovare uno spazio telefonico di incontro con psicologi, neuropsichiatri infantili e psichiatri, che non va inteso come atto psicodiagnostico/terapeutico o come sportello informativo sul Covid-19 o sulle procedure scolastiche, ma come un processo di confronto e sostegno».
Il numero telefonico, che è in via di comunicazione a tutti gli istituti del territorio, è attivo dalle ore 10:00 alle ore 17:00 dal lunedì al venerdì, e il sabato e i prefestivi dalle ore 10:00 alle ore 13:00.
«Il Servizio telefonico – ha affermato Flori Degrassi, Direttore generale ASL Roma 2 – fa parte di una più vasta campagna per la scuola portata avanti dalla nostra azienda in collaborazione con la Regione Lazio, per fornire i corretti stili di vita e contemporaneamente farci carico dei disagi dei ragazzi e degli adolescenti. Si è pensato, quindi, di mettere in campo tutte le forze possibili per supportare i ragazzi, i genitori e i docenti in questo particolare momento storico».
«Il rientro a scuola con una pandemia ancora in atto – ha dichiarato Massimo Cozza, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale – può determinare sentimenti di incertezza e di insicurezza, anche per i docenti e i genitori, ai quali vogliamo fornire un ascolto attivo da parte di psicologi e psichiatri».
«Per i bambini – ha detto infine Rita Potena, Direttore del Servizio di Tutela e Riabilitazione dell’Età Evolutiva – rientrare a scuola rappresenta un fatto positivo ma in alcuni casi può essere problematico, anche per i rapporti con i genitori, e per questo gli psicologi e i neuropsichiatri infantili sono pronti a dare un sostegno professionale».
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