Lavoro e Professioni 5 Ottobre 2022 12:38

Dall’intelligenza artificiale alla radiologia interventistica: è nell’hi-tech il futuro della Radiologia Medica

Il Congresso si svolgerà dal 6 all’8 ottobre presso il “Roma Convention Center – La Nuvola”. Miele (SIRM): «La tecnologia non sostituisce mai, e in alcun modo, l’operato del medico radiologo. Nello specifico l’intelligenza artificiale aiuta lo specialista ad essere più preciso e lo supporta nel processo decisionale, dall’elaborazione della prognosi alla predisposizione dell’intervento terapeutico»

Come risponderà il paziente alla terapia? Qual è quella più adatta e più efficace per la cura della sua patologia in relazione alla sua personale storia clinica? Se finora il trattamento più adeguato è stato scelto applicando le linee guida, tutte basate su evidenze scientifiche, in un futuro non molto lontano potrà essere l’intelligenza artificiale la nuova bussola che orienterà il medico alla prescrizione di una terapia completamente su misura, cucita di volta in volta sulle esigenze del singolo paziente. Non è un caso, dunque, che il ruolo dell’intelligenza artificiale sia uno dei temi al centro del 50° Congresso Nazionale della SIRM, la Società Italiana di Radiologia Medica Interventistica.

50° Congresso SIRM, al via dal 6 ottobre

«Il Congresso nazionale è il cuore dell’attività formativa della nostra Società scientifica – dice il Presidente della SIRM, Vittorio Miele -. L’edizione 2022 arriva dopo una lunga pausa durata ben quattro anni: l’ultimo Congresso in presenza risale al 2018, a Genova, dopodiché, considerando che se ne organizza uno ogni due anni, nel 2020 ci siamo dovuti accontentare di una versione completamente online».

Il Congresso, che si svolgerà dal 6 all’8 ottobre presso il “Roma Convention Center – La Nuvola”, sarà inaugurato alle ore 18 dai saluti del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e della lectio magistralis del direttore Corrado Augias, dal titolo “Intelligenza Artificiale ed Etica”, sulle note della Banda Musicale della Marina Militare, uno dei più antichi ed autorevoli complessi bandistici militari italiani.

Il Congresso in numeri

La Società Italiana di Radiologia Medica Interventistica, con i suoi oltre 12 mila soci è una delle più grandi società scientifiche italiane. Una cifra importante che trova degno riscontro nei numeri del Congresso. Per l’occasione sono attesi oltre 5 mila partecipanti, con 200 coordinatori, 334 moderatori, 691 relatori, 179 docenti che si alterneranno in corsi e lezioni di aggiornamento, tavole rotonde, poster scientifici e didattici. Sono previsti anche 31 Laboratori in Diagnostica per Immagini, 22 di Radiologia Interventistica, 20 slot in Aula Multimediale (32 workstation di post elaborazione relativi alla patologia toracica, prostatica, mammaria ed alle fratture ossee), 22 di Casistica Ragionata interattiva con televoter (body, neuro, interventistica) e 36 percorsi di simulazione di Radiologia Interventistica (vascolare body, neuro-vascolare, extravascolare-oncologico e materiali). «I corsi di aggiornamento prevedono un’importantissima sezione di formazione pratica simulata: chi si specializza in radiologia medica ha necessità di essere addestrato manualmente, di prendere dimestichezza con le apparecchiature diagnostiche, più che in qualunque altro ambito medico – sottolinea il Presidente SIRM -.  E i simulatori consentono proprio questo: imparare sul campo, non solo attraverso la voce dei docenti».

Il paziente è il nostro centro

“Nel presente il futuro. La radiologia dalla diagnosi alla terapia. Conoscenza e Competenza” è lo slogan del 2022 che riprende quello dell’edizione precedente “Il cambio di rotta”. «Intelligenza artificiale, radiologia interventistica e nuove applicazioni della diagnostica per immagini sono i tre temi al centro del nostro Congresso – continua Miele -. La professione del medico radiologo è senza dubbio molto legata all’utilizzo delle tecnologie e quindi ad un aggiornamento continuo per formarsi e informarsi su tutte le novità hi-tech. Ma, allo stesso tempo – aggiunge il Presidente SIRM – è doveroso precisare che il Medico Radiologo è innanzitutto un clinico che, come tale, rivolge massima attenzione al paziente, all’unicità della persona malata ed al suo individuale percorso di cura. L’intelligenza artificiale, infatti, offre un importante supporto che mira proprio in questa direzione: l’implementazione della medicina di precisione».

L’intelligenza artificiale per la personalizzazione delle cure

La tecnologia non sostituisce mai, e in alcun modo, l’operato del medico radiologo. «Nello specifico l’intelligenza artificiale aiuta lo specialista ad essere più preciso e lo supporta nel processo decisionale, dall’elaborazione della prognosi alla predisposizione dell’intervento terapeutico. Il tutto preservando maggiormente la salute del paziente che potrà essere sottoposto a dosi di radiazioni più basse e quantitativi maggiormente moderati di mezzo di contrasto». E non si tratta di fantascienza. L’intelligenza artificiale è già realtà: è stata utilizzata sia durante la pandemia da Covid-19, che per il trattamento di alcune patologie oncologiche. «Particolari algoritmi, sulla base della volumetria del polmone malato e sano, ci hanno consentito di valutare l’evoluzione della malattia e di prevedere il possibile esito della terapia, in pazienti affetti da forme acute di Sars CoV2. Lo stesso metodo di previsione – continua il Presidente SIRM – è utilizzato in alcuni pazienti oncologici al fine di decidere quale delle terapie, tra radioterapia, chemioterapia o immunoterapia, possa essere più efficace al singolo caso, sulla base della storia clinica del paziente. Si tratta, in altre parole, di medicina di precisione o personalizzata». E affinché la sua applicazione possa diventare una realtà consolidata non sarà necessario aspettare a lungo. «Nel giro di 5 anni ci si aspetta che l’intelligenza artificiale possa essere ampiamente diffusa in radiologia medica», assicura Miele.

Non è una professione invisibile

Implementare l’utilizzo delle nuove tecnologie non significa dedicare meno attenzione alla relazione medico-paziente. «La comunicazione ci sta molto a cuore – sottolinea il Presidente SIRM -, talmente tanto che come Società scientifica abbiamo commissionato un’indagine al Censis che potesse fotografare la percezione che i pazienti hanno della nostra specializzazione medica, spesso definita, anche se erroneamente, professione invisibile. I risultati – annuncia Miele – saranno illustrati nel corso di una tavola rotonda. Ma aldilà degli esiti dell’indagine, per noi fortemente positivi, crediamo fortemente nella centralità del Medico Radiologo, tanto che ogni cittadino dovrebbe averne uno di fiducia. Tant’è che auspichiamo che questa figura professionale possa essere presente anche nelle nascenti Case della Comunità».

Il 50° Congresso Nazionale SIRM, infine, sarà l’occasione per votare l’elezione del nuovo Presidente SIRM, in carica per il biennio 2025-2026, di 6 consiglieri per il quadriennio 2023-2026 e per il rinnovo del Comitato SIRM Giovani 2023-2024.

 

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