Prima tappa ad Alessandria dove, nella sede locale dell’OMCeO, i medici di Medicina Generale hanno potuto informarsi sui loro diritti violati e ricevere ascolto
Dalla formazione post-laurea alla tassazione, i medici di base vivono la discriminazione non appena riposta la corona d’alloro. «È un problema che esiste da sempre – sottolinea Camillo Milano Segretario Provinciale Federazione Italiana Medici di Medicina Generale di Alessandria – ma è ora di riconoscere i nostri diritti, lo fa anche l’Europa, al contrario dell’Italia».
Pesano soprattutto le disuguaglianze nelle borse di studio, tra quella dei medici di base e quella percepita dai medici in formazione specialistica. «Borsa tra l’altro anche tassata, – spiega Milano – mentre quella degli specialisti non è tassata. Io credo che ormai molti di noi siano interessati a fare questa azione di ricorso per vedersi riconosciuti i propri diritti, che ce li concede anche la Comunità europea e il governo italiano non li ha invece riconosciuti».
La disparità di trattamento tra chi frequenta corsi di Medicina Generale e chi opta per i corsi di specializzazione medica, infatti, è evidente: i primi guadagnano 11mila euro all’anno e sono considerati fonte di reddito; mentre la remunerazione degli specialisti varia tra i 25mila e i 27mila euro consistenti in borse di studio, quindi non tassate. Inoltre, i medici di Medicina Generale non godono delle tutele previste dai normali rapporti lavorativi come ad esempio la gravidanza, mentre agli specializzandi spettano i contributi previdenziali e la stipula di un’assicurazione.
Da qui nasce la campagna social #6StatoDiscriminato lanciata da Consulcesi, in favore dei medici di base per la disparità di trattamento economico, fiscale e assicurativo che subiscono durante la formazione post-laurea, diventa un’iniziativa itinerante che avrà luogo in tutta Italia.
Una nuova azione collettiva è stata organizzata per il prossimo 12 aprile. Le migliaia di medici di Medicina Generale che dal ’93 subiscono un trattamento discriminatorio, possono adire le vie legali con Consulcesi che chiederà un risarcimento a titolo forfettario che può arrivare fino a 50mila euro per ogni anno di specializzazione. Una somma comprensiva di: differenza retributiva tra la borsa di studio percepita e quella presa dai medici in formazione specialistica a partire dall’anno 2006/2007; tassazione IRPEF non dovuta; contributi e costi sostenuti per l’assicurazione.