Il presidente dell’OMCeO Venezia Giovanni Leoni: «Il cambiamento di genere della professione medica implica la messa in atto di scelte strategiche e politiche che tengano conto delle mille sfaccettature della vita, non solo professionale, di una donna medico»
È stato un weekend di festa, quello appena trascorso a Venezia. Organizzato dall’Ordine del capoluogo veneto, Venezia in Salute 2018 ha portato in piazza più di 30 gazebo per la prevenzione e i principali temi della sanità nazionale, a partire dalla “femminilizzazione” della professione medica: in Italia sono 84.121 le donne medico under 50, contro 55.405 colleghi uomini della stessa fascia di età. E se, nelle generazioni sino ai 49 anni, le donne sono ormai il 60%, in alcune fasce, come quella dai 35 ai 39 anni, quasi doppiano i colleghi maschi, essendo 19.213 contro 10.612, come dimostrano i dati elaborati dal Ced della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici).
«Il cambiamento di genere della professione medica implica la messa in atto di scelte strategiche e politiche che tengano conto delle mille sfaccettature della vita, non solo professionale, di una donna medico – spiega il presidente OMCeO Venezia e vicepresidente FNOMCeO Giovanni Leoni -. Occorre pensare a una turnistica rispettosa, a ritmi di lavoro che non rendano troppo penalizzante, per la vita personale, familiare e di relazione della professionista, la scelta di fare il medico. Con queste percentuali – continua Leoni – è molto probabile e anche auspicabile che, in un reparto o in un’equipe, vi possano essere più gravidanze in contemporanea. Va fatta, dunque, una programmazione lungimirante delle sostituzioni, che devono essere pronte ed immediate, in modo da non penalizzare l’intera equipe che si troverà, altrimenti, a ranghi ridotti, ad affrontare un carico di lavoro rimasto invariato. Auspichiamo anche, in un prossimo futuro, di poter dotare gli ospedali di asili nido».
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La manifestazione #VIS2018 è stata anche l’occasione per festeggiare i quarant’anni dalla nascita del Sistema Sanitario Nazionale, tema a cui è stato dedicato il convegno svoltosi presso la Scuola Grande di San Marco con confronti e approfondimenti tra il suo passato e il suo futuro e per ribadire quanto il SSN sia un tesoro ed un’esperienza da difendere e, se possibile, da rafforzare. Al convegno hanno partecipato tutti i big della sanità: dal presidente FNOMCeO Filippo Anelli a quello dell’ENPAM, Alberto Oliveti, da illustri docenti universitari, agli interlocutori della sanità privata, alle rappresentanze sindacali di tante categorie professionali sanitarie. Al tavolo dei relatori, poi, anche i vertici delle aziende sanitarie 3 Serenissima e 4 Veneto Orientale e dei dentisti dell’ANDI.
Sul palco allestito in Piazzetta Pellicani hanno quindi trovato spazio anche i doctor clown dell’associazione Il Piccolo Principe, i rappresentanti della Fondazione Banca degli Occhi, i volontari di Geca Onlus, i dentisti dell’ANDI e Laura Petri a illustrare l’iniziativa Piazza della Salute dell’ENPAM. A concludere la due giorni, un grande concerto gratuito offerto agli operatori sanitari e alla città sulle musiche dei Beatles suonate dalla Magical Mystery Orchestra.