Per il Presidente dell’Ordine TSRM PSTRP di Genova e membro del Comitato centrale della Federazione è fondamentale la collaborazione dei cittadini: «A Genova circa 150 domande non completate. Cittadini segnalino se hanno dubbi, preziosa loro collaborazione»
La lotta all’abusivismo è una delle missioni principali della Federazione degli Ordini TSRM PSTRP nata con la legge 3 del 2018. Oggi, oltre 220mila professionisti della sanità sono iscritti in rappresentanza delle 19 professioni. Tuttavia, non tutti hanno ancora regolarizzato la propria posizione. Ne abbiamo parlato con il Presidente dell’Ordine TSRM PSTRP di Genova Antonio Cerchiaro, che fa parte anche del Comitato centrale della Federazione.
«Abbiamo avviato un rapporto con il comando dei carabinieri dei NAS che sono l’organo preposto alla verifica dell’esercizio abusivo della professione. Abbiamo fatto un incontro il mese scorso con il comandante dei NAS di Genova con il quale ci siamo confrontati su come riuscire a gestire questa problematica molto importante dal punto di vista della sicurezza dell’attività. Abbiamo condiviso con il comandante la necessità di operare segnalazioni come prevede la norma e stiamo avviando questo tipo di attività. Quando la legge 3 del 2018 ha obbligato a iscriversi all’Ordine, abbiamo avuto una serie di probabili professionisti che hanno avviato la procedura di iscrizione che poi, però, non è stata conclusa. Stiamo valutando queste pratiche contattando i singoli iscritti. Coloro che non adempiranno in tempi brevi all’obbligo di iscrizione saranno necessariamente segnalati al comando dei NAS per capire se effettivamente esercitano».
«È molto importante la collaborazione tra cittadino e Ordine perché il mandato dell’Ordine è quello di garantire la salute pubblica e che il professionista sia regolarmente iscritto e abbia i titoli per esercitare. Abbiamo bisogno di questa collaborazione, anzi chiediamo ai cittadini di segnalare all’Ordine qualsiasi tipo di dubbio rispetto ai professionisti che esercitano senza avere i titoli».
«Rischia un provvedimento penale e quindi delle multe molto salate che arrivano fino ai 30mila euro. Una cosa di molto seria».
«Abbiamo ad oggi circa 5800 iscritti su tutte le 19 professioni e circa 150 domande che ancora non sono state concluse, cioè avviate ma mai concluse. Stiamo lavorando per ultimare le verifiche».
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