L’importanza di un’attenta programmazione per il raggiungimento degli obiettivi vaccinali, la necessità di implementare la formazione sulla chirurgia pediatrica a livello ambulatoriale, l’esigenza di perfezionare la presa in carico delle patologie metaboliche e neuromuscolari attraverso campagne di screening mirate. Questi (e molti altri) i temi emersi e discussi durante l’ultimo Congresso Simpe Campania, tenutosi su […]
L’importanza di un’attenta programmazione per il raggiungimento degli obiettivi vaccinali, la necessità di implementare la formazione sulla chirurgia pediatrica a livello ambulatoriale, l’esigenza di perfezionare la presa in carico delle patologie metaboliche e neuromuscolari attraverso campagne di screening mirate. Questi (e molti altri) i temi emersi e discussi durante l’ultimo Congresso Simpe Campania, tenutosi su piattaforma digitale lo scorso 5 dicembre e preceduto dai corsi FAD tematici.
Grande spazio dedicato alla questione vaccino antinfluenzale in epoca Covid. In un momento storico che vede la Campania alle prese con la gestione dei Pronto Soccorso saturi, e la concomitanza cronologica tra la seconda ondata dell’epidemia Sars Cov-2 e l’imminente picco dell’influenza stagionale, si impone più che mai pressante l’esigenza di garantire alla fascia pediatrica una più ampia copertura vaccinale possibile contro quest’ultima. In attesa di un vaccino contro il nuovo Coronavirus, usufruire di quello antinfluenzale resta una delle poche (e più efficaci) armi per raggiungere tre obiettivi: ridurre gli accessi in Pronto Soccorso, abbassare le possibilità di nuovi focolai, scremare la sintomatologia e migliorare di conseguenza la presa in carico. Fondamentale rimane, per favorire il raggiungimento degli standard aumentati di copertura vaccinale, sradicare una serie di luoghi comuni e falsi miti che ancora aleggiano intorno ai vaccini. Tuttavia, una delle problematiche attuali rilevate in sede di congresso riguarda un “effetto collaterale” che la pandemia ha causato sul corretto andamento del piano vaccinale in età pediatrica: una pericolosa tendenza a ritardare (se non a saltare) gli appuntamenti con i vaccini obbligatori. «Un comportamento che rischia di avere conseguenze in termini di salute pubblica – sottolineano i relatori – la prevenzione di tutte le altre malattie in era Covid non può venire meno, e deve anzi rafforzarsi».
Altro tema all’ordine del giorno, il trattamento di eventi traumatici nel bambino nell’ambulatorio del pediatra. «Ciò che normalmente è appannaggio della presa in carico in Pronto Soccorso – spiega la presidente Simpe Campania Maria Giuliano – deve essere, oggi più che mai, anche nelle facoltà del pediatra all’interno del suo studio. In quest’ottica, per allargare le competenze dei pediatri, una formazione adeguata è imprescindibile. Attraverso questa prerogativa, si contribuirà anche allo sgravio del carico ospedaliero». «Per far sì che queste pratiche entrino correttamente a regime, sarà necessario intervenire su alcuni fronti principali – spiega il dott. Marcello Zamparelli, dirigente di Chirurgia pediatrica e d’urgenza presso l’AORN Santobono Pausilipon di Napoli – innanzitutto implementare la sinergia tra ospedale e territorio, sicuramente poi la possibilità di investire in strumentari, ambienti e tempi dedicati, così come anche poter contare su un consulente chirurgo di riferimento, anche da remoto».
Anche questo un tema principe del Congresso Simpe Campania. Si tratta di malattie la cui insorgenza si manifesta con sintomi molto variabili, che rende spesso difficile la loro diagnosi precoce. «Giocare d’anticipo nell’identificazione di queste patologie è oggi fondamentale – osserva Giuliano – dal momento che l’efficacia delle varie opzioni terapeutiche disponibili è strettamente correlata alla precocità del loro inizio e, quindi, della diagnosi». Ed è proprio da questa evidenza che prenderà a breve le mosse un progetto di screening mirato per la identificazione precoce di neonati affetti da patologie neuromuscolari e neurometaboliche condotto dalla AOU Policlinico Umberto I di Roma insieme ad un network di pediatri di Lazio e Campania.
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