Lavoro e Professioni 9 Novembre 2021 14:51

Alberto Cirio (pres. Regione Piemonte) racconta la “sua” Azienda Zero

Dopo due anni di discussioni e aver attraversato e tenuto sotto controllo la pandemia, il presidente di Regione Piemonte ha ottenuto il via libera dal Consiglio regionale per la sovrastruttura che dovrà coordinare, monitorare e gestire le Asl

di Federica Bosco
Alberto Cirio (pres. Regione Piemonte) racconta la “sua” Azienda Zero

Via libera alla nascita di Azienda Zero in Piemonte. La sovrastruttura avrà il compito di coordinare, monitorare e gestire, da un punto di vista amministrativo e burocratico, le aziende territoriali (Asl) che manterranno comunque la loro autonomia. Un risultato fortemente voluto dal governatore di Regione Piemonte, Alberto Cirio, che lo ha definito “storico”.

Presidente dopo mesi di dibattito lo scorso 20 ottobre avete approvato Azienda Zero, di cosa si tratta?

«Azienda Zero rappresenta uno dei due pilastri su cui si basa la riforma della sanità piemontese (l’altro è la riorganizzazione della rete ospedaliera). La pandemia ha reso evidente l’importanza di lavorare in modo coordinato e strutturato, perché questo consente di ottimizzare e di conseguenza migliorare le performance del sistema. L’esempio più vicino è lo straordinario lavoro di squadra messo in campo dal Piemonte per la campagna vaccinale contro il Covid, su cui siamo stati, fin dall’inizio, una delle regioni più virtuose».

Una necessità emersa durante la pandemia, ma che voi avevate avvertito tempo prima…

«Quando l’emergenza sanitaria è scoppiata io ero presidente solo da 7 mesi, ma Azienda Zero era già una delle priorità del nostro programma di governo e ora farà tesoro anche di tutta l’esperienza maturata attraverso la nostra Unità di crisi nella gestione di questi 18 mesi di pandemia. Da un punto di vista pratico Azienda Zero è pensata per garantire lo svolgimento e il coordinamento di numerose attività: le sue funzioni spaziano dalla gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112 e del 116117, sino alla centralizzazione e programmazione degli acquisti per le Aziende sanitarie».

Una scelta che ha creato però molto dibattito. Quali sono stati gli elementi messi in discussione dall’opposizione?

«Il dibattito è sempre utile e ritengo giusto soprattutto quando si trattano temi che hanno una ricaduta importante sulla vita dei nostri cittadini. Le opposizioni temevano una struttura in qualche modo troppo dipendente dall’organismo esecutivo della Regione, cioè la Giunta. Ma anche se Azienda Zero è stata creata con un mio decreto, ha alle spalle una legge votata dal Consiglio regionale proprio a garanzia del ruolo e della voce dell’Assemblea legislativa che sarà sempre importante».

Cosa cambierà per la sanità piemontese?

«Il Piemonte è una eccellenza sanitaria riconosciuta a livello nazionale e internazionale grazie a professionalità e ospedali di altissimo livello. L’obiettivo adesso è quello di ottimizzare il sistema da un punto di vista logistico e organizzativo, per offrire ai nostri cittadini un servizio sanitario sempre più efficiente e vicino a ogni persona».

Sul piano economico questa soluzione quanto peserà?

«Molto in termini di risparmio, perché ottimizzare significa efficientare servizi e anche costi. La Sanità pesa per 8 miliardi di euro sul bilancio della Regione. Su Azienda Zero investiremo circa 4 milioni di euro da qui al 2022, ma attraverso la sua attività potremo utilizzare meglio le risorse dell’intero sistema, liberando così energie economiche da reinvestire nel nostro servizio sanitario».

Da un punto di vista sanitario come verrà gestito il territorio?

«Le Aziende sanitarie locali avranno sempre la loro autonomia nell’erogazione dei servizi alla cittadinanza, ma lo faranno nell’ambito di un coordinamento regionale più strutturato dal punto di vista logistico e organizzativo e in cui l’esperienza di ogni singola Asl verrà condivisa e valorizzata in rete».

Azienda zero avrà anche ruolo per la gestione dei farmaci, in che modo?

«Si occuperà in particolare dell’analisi e dello studio della spesa farmaceutica, integrativa e protesica con l’obiettivo di predisporre dei piani di ottimizzazione specifici».

In altre regioni, tra cui il Veneto, già esiste. Ha dei riscontri dal collega Zaia sulla funzionalità della stessa?

«Le notizie che abbiamo appreso dai tecnici del Veneto, con i quali collaboriamo e con cui ci confrontiamo fra Regioni, ci hanno confermato la soddisfazione per i risultati raggiunti sin dall’istituzione di Azienda Zero. Il modello Veneto, adottato nel 2016, pur con caratteristiche diverse dalla soluzione individuata in Piemonte, ha permesso di conseguire importanti risparmi e miglioramenti nell’efficacia delle attività affidate, sia a supporto delle Aziende Sanitarie, ad esempio su acquisti e informatica, sia a supporto delle attività tecnico operative necessarie al buon funzionamento dell’Assessorato alla Sanità».

Il Covid ha evidenziato ovunque carenza di medici e di aderenza sul territorio, con Azienda Zero riuscirete a superare queste due criticità?

«La carenza dei medici è purtroppo un problema condiviso a livello nazionale, ma Azienda Zero accanto alla nostra riforma della medicina territoriale rappresenta le fondamenta di un cambiamento storico, un passo decisivo per superare le criticità e le fragilità che la pandemia ci ha mostrato in modo chiaro. Tra i suoi compiti Azienda Zero avrà anche lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina e il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria».

Lei ha detto in una recente nota stampa che la sanità non si taglia ma si costruisce pensando al futuro, pensa che sia questa la strada giusta?

«Se questa sia la strada giusta ce lo dirà il tempo. Noi pensiamo di sì e in due anni dall’insediamento della nostra Giunta, nonostante il periodo di emergenza che ha assorbito enormemente le forze di tutto il sistema, abbiamo gettato le fondamenta di una riforma che ha l’obiettivo di rendere l’eccellenza della sanità piemontese ancora più efficiente, al passo con i tempi e vicina a ogni cittadino».

Le funzioni di Azienda Zero

  • Gestione del servizio numero unico emergenza 112 Nue
  • Gestione del servizio numero unico per le cure mediche non urgenti (116117)
  • Gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera (elisoccorso, neonatale, trasporto di sangue ed emoderivati e di organi)
  • Gestione e coordinamento dei centri di prenotazione
  • Gestione e sviluppo della telemedicina
  • Coordinamento regionale per la ricerca e lo sviluppo e sostenibilità del sistema sanitario regionale in prospettiva annuale e pluriennale
  • Gestione e coordinamento della medicina territoriale, presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici, di continuità ospedale territorio e attività relative all’assistenza primaria
  • Definizione e attuazione dei piani di acquisto secondo i bisogni delle Asl
  • Coordinamento e monitoraggio della rete logistica distributiva
  • Supporto e coordinamento della sicurezza informatica del settore salute secondo la direttiva Nis
  • Monitoraggio, analisi e studio della spesa farmaceutica
  • Monitoraggio, analisi e studio delle liste d’attesa e dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie
  • Coordinamento dei progetti e dei finanziamenti europei destinati all’ambito sanitario e sociosanitario
  • Definizione del rischio clinico e del modello di copertura dello stesso e gestione del contenzioso
  • Supporto tecnico per la valutazione delle tecnologie sanitarie.

 

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